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Venerdì 26 MAGGIO 2023
Medici radiologi. Pinto (SNR): “Provvedimenti legislativi per fermare la fuga dal Ssn”

Nella relazione al Congresso nazionale del Sindacato di area radiologica Pinto ha parlato della necessità di “costruire una barriera di protezione del Ssn, gravemente definanziato” e “dare valore al capitale umano” con provvedimenti legislativi e “anche attraverso l’uso della leva fiscale”. Da SNR battaglia anche per il riconoscimento del tempo di visita e di acquisizione del consenso informato nell’ambito dell’orario di lavoro. LA RELAZIONE

“Serviranno risorse economiche extracontrattuali per costruire tale barriera di protezione del Sistema Sanitario Nazionale, gravemente definanziato rispetto agli altri paesi europei”. E “soluzioni atte ad arginare la fuga verso il privato, legata localmente alla scarsa attrattività del Sistema Pubblico, e, in una visione più globale, alla carenza di Dirigenti medici lamentata in Europa e in altri continenti”. Occorreranno “provvedimenti legislativi che diano valore al capitale umano, anche attraverso l’uso della leva fiscale”. Inoltre “ci batteremo per il riconoscimento del tempo di visita e di acquisizione del consenso informato nell’ambito dell’orario di lavoro, come previsto da norma di legge”. Sono alcuni dei passaggi della relazione che Fabio Pinto, segretario nazionale SNR, il Sindacato Nazionale Area Radiologica, ha presentato al congresso nazionale del Sindacato in corso a Colli del Tronto (Ascoli Piceno).

Ad aprire i lavori, nel pomeriggio di ieri, è stato Giulio Argalia, vice segretario Snr e presidente del congresso, secondo il quale “ora siamo a Fort Alamo, il pessimismo dei camici bianchi è al massimo. Il 74% vede il peggioramento del servizio sanitario nazionale. Tutti hanno molti dubbi anche sul PNRR. Ma il tempo delle scelte è arrivato. La carenza di personale, la questione dei pronto soccorso, l’imbuto formativo, sono problemi reali. Si riuscirà a superare la divisione tra ospedalieri e territoriali? Questione dibattuta da molti anni, cui il DM71 non ha certo risposto. Perché è dall’integrazione tra la medicina del territorio e gli ospedali che si possono affrontare molti problemi dei medici”. Medici pubblici secondo Argalia, che cita Adam Smith “Lo stato quando si deve, il mercato quando si può” chiudendo il suo intervento affermando che “Il futuro è una scelta, non una fatalità”.

Concetti ripresi anche dalla presidente dell’Ordine dei Medici di Ascoli Piceno, Fiorella De Angelis, che nel suo saluto ha sottolineato come “il board con i colleghi è tempo di cura. Credo che i politici debbano cominciare a parlare con tutti noi. Basta dire che non ci sono risorse. Il covid dovrebbe averci fatto capire quanto siano importanti i professionisti della salute. Faccio appello affinché i politici diano ascolto ai sindacati che fanno gli interessi dei pazienti”.

Lo stesso ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel suo messaggio augurale, ha dichiarato: “Siamo consapevoli di quanto sia rilevante la vostra professione nel rispondere alle esigenze di cura e prevenzione di ogni cittadino e della necessità di valorizzare le competenze dei professionisti sanitari”.

Il congresso è quindi entrato nel vivo con la relazione di Gloria Addeo, rappresentante Snr Giovani, che ha osservato come, “chi lavora in ospedale oggi, lavora anche per chi se ne andato e per chi non è stato assunto. La pandemia è andata ad esasperare problemi già esistenti. Non è la carenza di medici a preoccupare, ma la carenza di specialisti, dovuta all’imbuto formativo in tempi di spending review. La formazione di uno specialista costa all’erario 150.000 euro. Ma 20.000 se ne sono già andati, fuggendo verso il privato per l’incremento insostenibile del 70% dei flussi di lavoro. Un sanitario su due è in burn out”.

Intanto si susseguono le riunioni in Aran per il rinnovo del Contratto dei medici (già scaduto) e le manifestazioni di tutto il mondo in difesa del Ssn, sempre più sofferente. “Occorre costruire una barriera di protezione del Sistema Sanitario Nazionale, gravemente definanziato rispetto agli altri paesi europei”, ha quindi dichiarato il segretario nazionale Fabio Pinto che, sul piano prettamente professionale ha poi sottolineato: “Come radiologi siamo la prima disciplina diventata interamente digitale, ma il peso specifico della nostra attività professionale è ancora troppo spesso misconosciuto e sottovalutato: se guardiamo la storia, maestra di insegnamenti, vediamo che essa esalta le grandi infrastrutture costruite in epoca romana e ne celebra gli imperatori che le commissionarono mentre, dall’altra parte, il lavoro intellettuale e tecnico degli architetti, maestri nel mettere a punto soluzioni che hanno prodotto frutti durevoli per oltre duemila anni, ha raramente trovato riscontro in episodi di encomio dei nominativi di questi grandi professionisti”.

Il Congresso, che si concluderà sabato 27 maggio, ospita anche un momento formativo per il mondo radiologico, dedicato ai temi del PNRR, Intelligenza Artificiale e Radioprotezione. “Temi specifici di un sindacato che della specificità fa la propria bandiera, ma non si sottrae a battaglie comuni in difesa della salute dei cittadini e del nostro sistema sanitario”, sottolinea SNR..

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