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Mercoledì 21 GIUGNO 2023
Aifa. Palù: “La riforma non può che spingere l’Agenzia verso l’innovazione. Ora reclutare personale di altissimo profilo”

“La riforma dovrà instaurare un dialogo diretto con l’industria che non sia precluso da pregiudizi di tipo ideologico. L’Aifa potrà giocare un ruolo nelle sperimentazioni. Significa finanziare sperimentazione clinica ma anche ciò che è connesso con la ricerca di base. Un istituto come questo deve interagire con l’università, l’industria e il ministero". Così il presidente Aifa intervenento al convegno promosso dalla Fondazione Mesit.

“La riforma dell'Aifa non può che spingere questo ente verso l’innovazione”. Lo ha dichiarato il Presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, intervenendo al convegno “La sfida Healthcare. Innovazione e attrattività del settore per la competitività in Europa”, svolto oggi all’interno del Centro di Studi americani in via Caetani a Roma e promosso dalla Fondazione Mesit.

“La riforma – ha aggiunto Palù -, dovrà instaurare un dialogo diretto con l’industria che non sia precluso da pregiudizi di tipo ideologico. L’Aifa potrà giocare un ruolo nelle sperimentazioni. Significa finanziare sperimentazione clinica ma anche ciò che è connesso con la ricerca di base. Un istituto come questo deve interagire con l’università, l’industria e il ministero - ha proseguito, sottolineando che - nell’ambito della riforma si dovrà fare molta attenzione al reclutamento di personale di altissimo profilo”.

Presente all'incontro anche il Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera, Ugo Cappellacci: “Le ultime indagini demoscopiche il bisogno di salute è al primo posto, superando quello che storicamente era al primo posto, ossia il lavoro. Ovviamente uscendo dalla pandemia – ha aggiunto Cappellacci - le persone sono state sensibilizzate ancora di più sulla questione sanitaria. E la sanità non va più vista come un costo, ma come un investimento. Al di là dei casi di malasanità e delle lunghe liste d’attesa, di cui si sente spesso parlare, il Servizio sanitario nazionale italiano è un’eccellenza nel mondo, che garantisce un’assistenza universale. C’è ancora molto da lavorare, dobbiamo essere attenti a investire al meglio tutte le risorse disponibili”, ha concluso.

"Non possiamo non essere solidali con la posizione assunta dal Governo rispetto alla revisione della legislazione farmaceutica che a oggi parte da un attacco ideologico alla protezione brevettuale. Auspichiamo che questa legislazione possa essere rivista da un prossimo Parlamento europeo meno ideologico, che abbia a cuore la salute dei cittadini e la capacità dell'industria, tutta, di tornare a essere competitiva", ha detto poi il presidente di Farmindustria Marcello Cattani intervenendo al convegno.

Cattani ha sottolineato come la competitività globale oggi premi realtà - come gli Stati Uniti - con protezioni brevettuali forti. "In Europa si sono fatte scelte diverse, strumentalizzando un punto rilevante, che è l'equo accesso dei cittadini in tutti i Paesi europei senza però tenere conto che i Paesi europei hanno economie, agenzie, regolamenti sanitari diversi. Bisognerebbe omogeneizzare le regole per dare a tutti lo stesso diritto di accesso". Cattani ha ricordato, inoltre, la necessità di interventi in tema di governance della spesa farmaceutica. "Il prossimo anno l'industria farmaceutica dovrà sostenere 1.800 milioni di spesa per il payback. Ciò mette a rischio la sostenibilità industriale", ha concluso

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