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Giovedì 06 LUGLIO 2023
Bene Schillaci su convocazione sindacati. Ma ne mancano alcuni

Sulla composizione del tavolo, senza nulla togliere alla prerogativa del Ministro di scegliere chi ritenga più opportuno, qualche assenza sindacale, in una platea così ampia e articolata, non riesco proprio a comprenderla quali Fials, Fvm, Fassid e Nursing Up, sindacati non solo più che rappresentativi e propositivi ma anche firmatari dei contratti della sanità, al contrario di qualche altro presente nel decreto,  mi pare che siano gli unici esclusi.

Bene che il Ministro Schillaci abbia convocato i sindacati come è altrettanto positivo che abbia rifatto il decreto sulla rivisitazione dei decreti 70 e 77 in tempi quanto mai rapidi dopo le evidenti e facili critiche da fare alla precedente versione, certo; mancano ancora molte risposte da parte del Ministro alle richieste sindacali ma un inizio di confronto è preferibile a un’assenza di convocazione…che battuta alla Catalano ma è il minimo sindacale da riconoscere…

Certo sarebbe stato quanto mai opportuno e strategicamente vincente se la convocazione fosse avvenuta in un unico tavolo unificante, olistico per rimanere nel gergo sanitario, di tutte le rappresentanze dei professionisti e degli operatori della salute perché molti, la maggioranza, dei problemi che investono il personale del SSN come le conseguenti soluzioni da individuare e realizzare sono comuni.

Successivamente il tavolo comune si sarebbe potuto articolare in sub tavoli secondo le diverse necessità sia verticali (dirigenza, personale convenzionato, personale dei livelli) che orizzontale (territorio, ospedali, DEA, salute mentale e benessere psicologico…)

Ma non si può avere tutto a questo mondo ed è comprensibile il timore da parte chi governa, del resto ancora rimpiango il fatto che non sia attuato l’Accordo Stato-Regioni che aveva istituito la “Cabina di Regia” tra Stato, Regioni e Sindacati del personale del SSN per la protesta di qualche sindacato che ci aveva ripensato dopo aver concordato il testo e l’assenza di capacità di statista di chi avrebbe avuto il compito di attuarlo e la storia sarebbe stata diversa e migliore anche della gestione della pandemia…a proposito quell’Accordo non è stato mai revocato quindi se mai il Ministro di turno volesse passare da statista farebbe “cosa buona e giusta”.

Certo un tavolo unificante o una Cabina di regia potrebbe far si che le scelte da realizzare sarebbero concertate, comprese e condivise da chi, professionisti e operatori della salute ad iniziare, quindi avrebbero maggiori possibilità di essere attuate…ma questa è un’altra weltanschauung che non mi pare che sia condivisa, quanto vorrei sbagliarmi…

Un po' di ottimismo, però, mi è venuto dal leggere le dichiarazioni dei dirigenti sindacali dopo gli incontri al Ministero della Salute, in particolare condividendo quanto avevo espresso in due articoli sulle scelte da fare per affrontare l’emergenza infermieristica realmente coraggiose e strategiche e non più solo tattiche come l’affrontare la questione del gap contrattuale subito dai dirigenti delle professioni sanitarie ex lege 251/00 rispetto agli altri dirigenti medici e sanitari.

Sulla composizione del tavolo certo è ampio ma se si articolerà al suo interno potrà essere realmente produttivo, invece, senza nulla togliere alla prerogativa del Ministro di scegliere chi ritenga più opportuno, qualche assenza sindacale, in una platea così ampia e articolata, non riesco proprio a comprenderla quali FIALS, FVM, FASSID e NURSING UP, sindacati non solo più che rappresentativi e propositivi ma anche firmatari dei contratti della sanità, al contrario di qualche altro presente nel decreto, mi pare che siano gli unici esclusi…chissà perché…un decreto integrativo sarebbe anche questa “cosa buona e giusta”…

Saverio Proia

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