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Niente commissarimento per Aifa. L'idea sembra sia tramontata, almeno per il momento. Un timido tentativo in tal senso era stato accennato lo scorso agosto, con la presentazione di un emendamento di maggioranza al Senato sul decreto asset, poi stralciato quasi immediatamente. Se ne era poi tornato a parlare con insistenza a settembre, subito dopo la ripresa dei lavori parlamentari. Era atteso un nuovo emendamento in commissione a Palazzo Madama, sempre sul decreto asset, che avrebbe dovuto ricalcare grosso modo il testo stralciato. Quell'emendamento non è mai arrivato e, a quanto apprendiamo, non dovrebbe arrivare neanche nei prossimi giorni. L'idea di un commissariamento dell'Ente regolatorio, in un primo momento avallata dallo stesso premier Giorgia Meloni con l'intenzione di lasciare l'attuale presidente Giorgio Palù nel ruolo di commissario, sarebbe stata bocciata sia dal ministero dell'Economia che dallo stesso Palù. La vicenda potrebbe chiudersi al più con il possibile prolungamento degli attuali membri di Cts e Cpr fino al 1° dicembre 2023 stabilita nella prima bozza del decreto Energia, ma sparita in quella che Palazzo Chigi si appresta a varare nelle prossime ore. Lo stralcio della misura potrebbe essere giustificato dal fatto che sembra sia stata trovata la quadra per rendere finalmente operativo il nuovo corso dell'Agenzia ad ormai un anno dalla sua approvazione in Parlamento. La vicenda commissariamento rischierebbe inoltre di alimentare tensioni all'interno della maggioranza tra un FdI propenso a questa soluzione e una Lega che vuole invece preservare il ruolo dell'attuale presidente. E in vista della prossima legge di Bilancio, l'indirizzo è quello di evitare ogni tensione evitabile. Da qui la decisione di lasciar cadere ogni ipotesi di commissariamento per Aifa, quantomeno per il momento. Giovanni Rodriquez
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Lunedì 25 SETTEMBRE 2023
Aifa. Sembra ormai sfumata l’ipotesi di commissariamento
L'idea di un commissariamento dell'Ente regolatorio, in un primo momento avallata dallo stesso premier Giorgia Meloni con l'intenzione di lasciare l'attuale presidente Giorgio Palù nel ruolo di commissario, sarebbe stata bocciata sia dal ministero dell'Economia che dallo stesso Palù. La vicenda rischierebbe di alimentare tensioni all'interno della maggioranza tra un FdI propenso a questa soluzione e una Lega che vuole invece preservare il ruolo dell'attuale presidente. E in vista della prossima legge di Bilancio, l'indirizzo è quello di limitare ogni tensione evitabile
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