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Mercoledì 04 OTTOBRE 2023
Schlein (Pd): “I tagli alla sanità sono uno scempio”

“Servono almeno 4 miliardi l’anno in più per i prossimi cinque anni”. In una “chiacchierata” con Repubblica, la segretaria del Pd, ha raccontato cosa farebbe “se ci fosse lei nella stanza dei bottoni di Palazzo Chigi” e anticipato un abbozzo di piano che proverà a condividere a stretto giro con le opposizioni per arrivare a una proposta di legge comune.

“Servono almeno 4 miliardi l’anno in più per i prossimi cinque anni per raggiungere il 7,5% di spesa sanitaria rispetto al Pil e portare l’Italia alla media europea”. Fondi necessari, “per sbloccare le assunzioni e chiudere la stagione dei gettonisti” ed anche per attuare davvero “la riforma della medicina territoriale e di prossimità, che è il tassello fondamentale per decongestionare gli ospedali e dare cure appropriate”.

Sono queste alcune delle coordinate per salvare la sanità indicate da Elly Schlein in una “chiacchierata” con Repubblica. Sulle pagine del quotidiano, la segretaria del Pd ha infatti anticipato un abbozzo di piano che condividerà a breve con le opposizioni, per arrivare a una “proposta di legge comune, con M5S, Azione e gli altri, modello salario minimo”.

Per Elly Schlein i tagli alla sanità che prepara la destra sono “una presa in giro per gli elettori, anche quelli che hanno votato FdI. È uno scempio”. Poi chiariamoci, ha detto, “commentando un documento di economia e finanza del governo, di cos’altro dovremmo parlare se non di quali risorse destinare alle priorità del Paese?”.
Il Pd, ha comunque assicurato, “non farà mezzo passo indietro di fronte al tentativo di questo governo di spingere ‘sull’orlo del baratro’ la sanità pubblica, come ha chiarito la fondazione Gimbe”.

La Schlein, nelle sue riflessioni consegnate a Repubblica ha poi tirato bordate alla premier Meloni “non sa o non vuole vedere le diseguaglianze che crescono tra i cittadini di fronte alla malattia, le liste d’attesa che si allungano a dismisura, la carenza drammatica di personale nei servizi pubblici, il malessere profondo che vivono medici, infermieri, professionisti”, ma si è anche detta pronta al dialogo: “Noi siamo pronti a discutere sulle misure per migliorare il nostro servizio sanitario nazionale. Purché non si tratti di aperture tattiche, come è avvenuto proprio sul salario minimo, ma di risorse vere”.

Insomma, bisogna “difendere la sanità pubblica dagli attacchi di chi ha interesse a tagliare e privatizzare. Senza investimenti sulla sanità pubblica il sistema rischia il tracollo, si favorisce solo il privato e aumentano le diseguaglianze” ha sottolineato la segretaria del Pd, concludendo che per la premier “il tempo della propaganda è finito, i nodi vengono al pettine e noi ci opporremo con ogni mezzo a questo scempio”.

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