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Lunedì 30 OTTOBRE 2023
Lazio. Anaao: “Si curano i bilanci, si ignorano i servizi ai cittadini”

Il sindacato: “Regione si sta spingendo oltre il perimetro delle proprie competenze, invadendo un terreno proprio dell’autonomia aziendale e contrattuale, con  inevitabili ripercussioni negative sui  servizi ai cittadini e vanificando di fatto i sistemi di valutazione delle performance dirigenziali e i meccanismi di premialità, in aperto spregio ai principi di buon andamento, efficienza e imparzialità dell’azione amministrativa”.

L’Anaao Assomed respinge il comportamento della Regione Lazio che prosegue, ormai dal mese di aprile, in una azione di “commissariamento” di fatto delle Aziende ed Enti del SSR avocando a sé decisioni, non solo in merito alle nomine dei direttori delle unità operative ma, fatto ancora più grave, riguardanti le carriere e il riconoscimento professionale dei dirigenti medici e sanitari.

“La Regione – commentano Aldo Di Blasi, Segretario Anaao Assomed Regione Lazio e Pierino Di Silverio Segretario Nazionale dell’Associazione - perpetrando in tali azioni, si sta spingendo oltre il perimetro delle proprie competenze, invadendo un terreno proprio dell’autonomia aziendale e contrattuale, con inevitabili ripercussioni negative sui servizi ai cittadini e vanificando di fatto i sistemi di valutazione delle performance dirigenziali e i meccanismi di premialità, in aperto spregio ai principi di buon andamento, efficienza e imparzialità dell’azione amministrativa. Tutto ciò alimenterà inevitabilmente un ingente contenzioso nei prossimi mesi”.

“A nulla è valsa la richiesta di un confronto regionale finalizzato ad avviare un percorso condiviso con le parti sociali; lo stesso accordo sulla valorizzazione del servizio prestato nei Ps e Dea non è stato regolarmente applicato.

Chiediamo pertanto alla Regione – concludono gli esponenti Anaao Assomed - di rivedere le decisioni assunte e di ritornare a un modello di gestione sanitaria rispettoso delle autonomie aziendali, delle prerogative sindacali e dei diritti contrattuali dei professionisti che operano a salvaguardia del SSR.

In mancanza di adeguate risposte, avvieremo le opportune iniziative per tutelare i diritti dei nostri iscritti per ripristinare la legittimità delle relazioni sindacali ed eliminare "il controproducente immobilismo" che sta affossando la Sanità Pubblica di questa regione”.

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