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11 NOVEMBRE 2012
Malaria. Il vaccino RTS,S previene un terzo dei contagi nei neonati

L’anno scorso uno studio sui bambini di età compresa tra i 5 e i 17 mesi aveva dimostrato un’efficacia quasi incredibile, prevenendo un caso su due. Oggi i risultati sui neonati, dalle 6 alle 12 settimane di età, buoni ma non eclatanti: contagio evitato in un caso su tre, con un profilo di sicurezza e tollerabilità simile ai normali vaccini.

I contagi non sono dimezzati, come annunciato un anno fa, ma ‘solo’ diminuiti di un terzo: questo il risultato – comunque invidiabile – del trial di fase III sul vaccino per la malaria RTS,S, candidato ad essere distribuito in Africa per proteggere i bambini dalla malattia. Lo studio che ne parla è stato pubblicato su New England Journal of Medicine: condotto su neonati che alla prima vaccinazione avevano età compresa tra 6 e 12 settimane (al contrario del precedente il cui campione erano bambini tra i 5 e i 17 mesi di età), ha dimostrato che RTS,S è efficace sia sulla malaria clinica che su quella più grave, con un profilo di sicurezza e tollerabilità accettabile.
 
La sperimentazione è stata condotta in 11 centri di ricerca in 7 nazioni (Burkina Faso, Gabon, Ghana, Kenya, Malawi, Mozambico, Tanzania), con la collaborazione di GlaxoSmithKline (GSK), PATH Malaria Vaccine Initiative (MVI), e con il sostegno economico della Bill & Melinda Gates Foundation.
 
Quando associato ai vaccini standard, l’efficacia del farmaco somministrato in tre richiami risultava pari al 31% nel prevenire il contagio da malaria in forma normale, e del 37% nel prevenire quelle più gravi. Il fatto che solo nell’86% dei casi i bambini avessero accesso a letti con zanzariere intrise di insetticida, dimostra che RTS,S è efficace a prescindere da altri metodi di prevenzione già esistenti. Per quanto riguarda i bambini. I dati sono leggermente più bassi delle percentuali riscontrate l’anno scorso su bambini di età compresa tra 5 e 17 mesi, ma comunque significativi. “A dir la verità ci siamo un po’ stupiti di aver visto un’efficacia minore di quella osservata appena 13 mesi fa, ma questo non fa altro che spingerci a cercare ancora più dati ed effettuare ancora più trial, in modo da determinare quali fattori potrebbero influire su questa differenza”, ha commentato Salim Abdulla, il ricercatore che si è occupato della sperimentazione nell’Ifakara Health Institute in Tanzania. “Tuttavia, il risultato è promettente, visto che abbiamo dimostrato che RTS,S può essere somministrato insieme a tutti gli altri vaccini e che provoca più o meno gli stessi effetti collaterali. Con questo tipo di farmaco speriamo di fare ancor più passi in avanti nella lotta contro la malaria dei tanti che sono già stati fatti negli ultimi anni. Lo sviluppo di un vaccino funzionante è un obiettivo importante in questo senso”. Il follow-up di questo studio sta infatti continuando ad andare avanti per aumentare la mole di dati e dunque di conoscenze sul farmaco: i dati a 30 mesi dall’ultima dose di vaccino saranno disponibili alla fine del 2014.
Come già accennato, nel trial gli scienziati non hanno rilevato un aumento degli eventi avversi gravi nei bambini vaccinati con RTS,S rispetto a quelli vaccinati con i vaccini standard: per lo più si trattava di reazioni locali nel punto in cui veniva fatta l’iniezione, o febbre (in percentuali leggermente più alte nel gruppo trattato col nuovo vaccino – 30,6% - rispetto a quello di controllo – 21,1%).
 
“Sebbene l’efficacia sia più bassa di quella vista l’anno scorso – ha commentato l’amministratore delegato di GlaxoSmithKline, Andrew Witty – pensiamo che questi risultati confermino che RTS,S possa fornire ai bambini africani una protezione significativa contro la malaria. Abbiamo fatto un nuovo passo in avanti nella lotta a questa patologia, che in Africa è ancora un enorme fardello sia in termini di salute e di benessere che dal punto di vista economico”.
 
Laura Berardi

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