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“Rispetto alle risorse del PNRR restano da spendere 163,4 miliardi: 31,9 miliardi per la Missione 1 (Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura), 47,5 miliardi per la Missione 2 (Rivoluzione verde e transizione ecologica), 20,5 miliardi per la Missione 3 (Infrastrutture per la mobilità sostenibile), 29,4 miliardi per la Missione 4 (Istruzione e ricerca), 18,6 miliardi per la Missione 5 (Inclusione sociale), 15,5 miliardi per la Missione 6 (Salute). La Missione Salute è quella che sembra soffrire di ritardi di spesa più significativi. Il grado di spesa è maggiore in M1 (20 per cento), M2 (19 per cento) e M3 (18 per cento) rispetto a M4 (5 per cento), M5 (7 per cento) e M6 (1 per cento)”. È quanto evidenzia l’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) nella Memoria sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) trasmessa alle Commissioni del Senato 4a-Politiche dell’Unione europea e 5a-Programmazione economica, bilancio. L’analisi dell’UPB fornisce indicazioni relativamente allo stato di attuazione del PNRR nella formulazione approvata a livello europeo il 13 luglio 2021, insieme a prime e limitate indicazioni sulla versione modificata del Piano che ha ricevuto parere favorevole dalla Commissione europea lo scorso 24 novembre e per la quale si attende la Decisione del Consiglio europeo nei prossimi giorni. “L’analisi – scrive l’Upb - fa trasparire la criticità data dall’elevata numerosità di piccoli progetti con soggetti attuatori di natura privata o mista dispersi sul territorio, probabilmente con ridotta esperienza di gestione delle gare. I ribassi sulla base d’asta risultano in media significativi, nell’ordine del 15 per cento, anche se inferiori a quelli medi registrati negli appalti pubblici”.
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Giovedì 07 DICEMBRE 2023
Pnrr. L’analisi dell’Ufficio parlamentare di Bilancio: “Missione Salute è quella che sembra soffrire di ritardi di spesa più significativi”
L’UpB nella sua memoria sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza segnala come la mission 6 ancora fatichi a mettere a terra le risorse stanziate. “Criticità data dall’elevata numerosità di piccoli progetti con soggetti attuatori di natura privata o mista dispersi sul territorio, probabilmente con ridotta esperienza di gestione delle gare”. IL DOCUMENTO
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