quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 19 DICEMBRE 2023
A Salerno lo Smi proclama il lutto natalizio per la Continuità Assistenziale

Il segretario provinciale Pasquale Contaldi contro la chiusura di presidi di continuità assistenziale e l’esposizione dei medici alle aggressioni. Non solo: “Autoambulanze demedicalizzate, e frequentemente per le chiamate del 118 da codice rosso vengono utilizzati medici di Guardia Medica, i quali non abituati all’uso di attrezzature di rianimazione, lavorano con i pochi mezzi che hanno, mettendo così a rischio la vita dei pazienti. Bisogna dire basta!”.

“Invitiamo tutti i medici salernitani a portare al lavoro un segno di lutto al braccio e chi potesse di listare anche il proprio Presidio per il periodo natalizio per la morte della Continuità Assistenziale, l’ex Guardia Medica”. L’appello arriva da Pasquale Contaldi, segretario provinciale di Salerno del Sindacato Medici Italiani (Smi).

“Assistiamo sempre più frequentemente alla chiusura di presidi di continuità assistenziale e alla continua esposizione all’aggressione del personale medico”, spiega Contaldi in una nota. Non solo: “Autoambulanze demedicalizzate, circolanti senza medico a bordo e frequentemente accade che chiamate del 118, in soccorso a casi da codici rossi, avvengono utilizzando medici di Guardia Medica, i quali non abituati all’uso di attrezzature di rianimazione, lavorano con i pochi mezzi che hanno, mettendo così a rischio la vita dei pazienti”.

Per lo Smi “bisogna dire basta! Questi medici non possono essere mortificati continuamente nella professione con una retribuzione di meno 2000 euro al mese mentre lavorano da soli, in trincea, anche in turni notturni e festivi, a Natale, a Capodanno, a Ferragosto e in tutte le feste comandate”.

“Abbiamo per queste ragioni – spiega Contaldi - avviata una protesta in tutta la provincia di Salerno chiedendo a medici di listarsi a lutto e di fare altrettanto per i loro presidi di appartenenza. A tal scopo abbiamo predisposto un vero e proprio manifesto necrologico che annuncia la morte della Continuità Assistenziale. Siamo arrivati a un punto di non ritorno!”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA