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Lunedì 29 GENNAIO 2024
La salute a buon mercato



Gentile Direttore,
ci siamo, si direbbe: “tanto tuonò che piovve...”. Il temporale era nell’aria ma, ovviamente, tutti negavano. Soprattutto quelli che mentono per mestiere o vocazione: i politici. È notizia di questi giorni del medico di base privato a Padova, si chiama Family Doc, per la modica cifra di cinquanta euro, puoi avere tutto quello che sognavi ma non hai mai avuto il coraggio di chiedere. Alla faccia del bicarbonato di sodio e di tutti quelli che si battono per un servizio pubblico funzionante. Ci pensa il privato, come sempre: basta pagare.

Ma come, paghiamo le tasse e poi dobbiamo pagare ancora? Per avere quello che sancisce l’articolo 32 della Costituzione? Assistenza sanitaria gratuita per tutti? Il punto non è questo, non si tratta di una faccenda puramente ideologica, ma semplicemente della solita scelta di mercato. La realtà, purtroppo, non è scandita dall’etica ma dal denaro.

Vado a spiegare per tutti quelli che vivono nel magico mondo del Mago di Oz. Nel 1978, con la Legge 833, si passava dal Sistema Bismarck con le mutue al Sistema Beveridge di ispirazione inglese: tu paghi le tasse e, io Stato, ti assicuro una assistenza pubblica gratuita.

Ancora prima, si teneva conto della lista degli indigenti per i quali il Medico Condotto, assicurava assistenza sanitaria gratuita, perché nella seconda metà dell’Ottocento e primi Novecento a passarsela male erano in tanti e pochi privilegiati potevano permettersi le spese mediche; questi ultimi, pagavano il medico di tasca propria.

Fortunatamente, l’economia è cresciuta e, con essa, anche il Paese. Il medico condotto non esiste più e la lista degli indigenti è diventata universale perché con l’avvento del medico di base dopo il 1978, l’assistenza sanitaria è gratuita per tutti, come se fossimo diventati tutti poveri e indigenti. Fortunatamente, o disgraziatamente, dipende dai punti di vista, non è così. Esiste una buona fascia di benestanti in Italia e una ridotta schiera di disgraziati, e siccome il mercato sente subito che aria tira, ha pensato bene di sfilare altri 50 euro dalle tasche dei benestanti, offrendo in cambio tutto quello che il servizio pubblico non dà, senza dover nemmeno aspettare. Vuoi mettere? Cosa sono 50 euri paragonati alla comodità? E’ così che la salute, da principio etico, è diventata prodotto da acquistare. La salute si compra, come tutto.

In una logica sociale guidata prevalentemente dalle leggi di mercato, poteva sopravvivere qualcosa di gratuito, come diritto inalienabile? Pensavano proprio a questo il Ministro Giorgetti e il Governatore della Puglia Emiliano, quando affermavano che il medico di base non serve a nulla. Perché mettersi in fila e aspettare un tuo diritto, quando con pochi euro puoi comprarti analisi, visite e medicine? E poi, non sarò mica così sfigato da ammalarmi tutti i giorni? Quest’ultimo pensiero coincide con lo straordinario ottimismo italiano che si occupa sempre di emergenze e mai di prevenzione.

Stupidamente e con galattica ingenuità, molti di noi credono ancora che la salute sia un diritto del cittadino e un dovere dello Stato. Lavoriamo per un Servizio Sanitario Pubblico, gratuito, universale e giusto, ma viviamo nel Magico Mondo di Oz. Invece, comanda il mercato.

Enzo Bozza
Medico di base a Vodo e Borca di Cadore (BL)

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