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Martedì 30 GENNAIO 2024
La musica, un elisir di giovinezza per il cervello

Uno studio condotto dall’Università di Exeter, nel Regno Unito, ha fatto emergere come la fruizione  della musica  durante la vita favorisca una buona salute cerebrale nell’età avanzata. Suonare uno strumento, in particolare il pianoforte, è un’attività legata al miglioramento della memoria e della capacità di risolvere compiti complessi.

Dedicarsi alla musica sin da bambini garantisce una migliore salute del cervello in età avanzata. A questa conclusione è giunto uno studio dell’Università di Exeter, nel Regno Unito, coordinato da Anne Corbett, i cui risultati sono stati pubblicati dall’International Journal of Geriatric Psychiatry.

I ricercatori hanno condotto un’indagine online, nell’ambito dello studio PROTECT – partito 10 anni fa – alla quale hanno preso parte più di 25mila persone.

All’interno dei partecipanti all’indagine online, il team britannico ha preso in esame i dati relativi a mille persone e alla loro esposizione alla musica nel corso della vita; sono stati quindi somministrati dei test cognitivi con l’obiettivo di capire il contributo della musica al mantenimento di una buona salute cerebrale nell’età avanzata

Dai risultati è emerso che suonare uno strumento musicale, in particolare il pianoforte, è un’attività legata al miglioramento della memoria e della capacità di risolvere compiti complessi. Anche il canto può contribuire a mantenere il cervello in buona salute nell’età avanzata.

“Lo studio PROTECT ci ha dato l’opportunità di esplorare la relazione tra prestazioni cognitive e musica in un contesto globale. Nel complesso, pensiamo che la musica possa essere un modo per sfruttare l’agilità e la resilienza del cervello, nota come riserva cognitiva”, conclude Anne Corbett.

Fonte: International Journal of Geriatric Psychiatry 2024

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