quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 01 FEBBRAIO 2024
Covid. La variante JN.1 si conferma la prevalente. La flash survey dell’Iss

La diffusione di questa variante è in aumento a livello globale, rappresentando attualmente la variante dominante. In base alle evidenze attualmente disponibili, JN.1 non sembra porre rischi addizionali per la salute pubblica rispetto agli altri lignaggi co-circolanti. IL DOCUMENTO

La proporzione di sequenziamenti attribuibili alla variante d’interesse JN.1 (discendente di BA.2.86), si conferma in aumento, raggiungendo una prevalenza pari al 77% nella presente indagine (nell’indagine precedente la prevalenza era stata stimata al 38.1%). La diffusione di questa variante è in aumento a livello globale, rappresentando attualmente la variante dominante. In base alle evidenze attualmente disponibili, JN.1 non sembra porre rischi addizionali per la salute pubblica rispetto agli altri lignaggi co-circolanti. Inoltre, si osserva una co-circolazione di altre varianti virali, se pur con valori di prevalenza in netta diminuzione, riconducibili a XBB, ed in particolare alla variante d’interesse EG.5 (prevalenza nazionale stimata al 7,3% vs. 30,6% della precedente indagine).

Per stimare la prevalenza delle varianti del virus SARS-CoV-2 circolanti nel Paese si è ritenuto opportuno organizzare ripetute indagini di prevalenza rapide sul territorio nazionale che si aggiungono al flusso di sequenze caricate sulla piattaforma I-Co-Gen dell’Istituto Superiore di Sanità.
A quest’ultima indagine hanno partecipato quasi tutte le Regioni/PPAA e n elevato numero di Laboratori distribuiti sul territorio nazionale. Questa valutazione ha preso in considerazione i campioni notificati dall’15 al 21 gennaio 2024 da analizzare tramite sequenziamento genomico.

Nell’attuale scenario è necessario continuare a monitorare con grande attenzione, in coerenza con le raccomandazioni nazionali ed internazionali e con le indicazioni ministeriali, la diffusione delle varianti virali, e in particolare di quelle a maggiore trasmissibilità e/o con mutazioni correlate a potenziale evasione della risposta immunitaria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA