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Martedì 20 NOVEMBRE 2012
Prescrizioni per principio attivo. I chimici: “Governo arrogante continua a sbagliare”

Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil sostengono gli emendamenti al Dl Sviluppo presentati al Senato per cancellare l'obbligo di prescrizione del principio del farmaco previsto dalla Spending review. "La norma vigente non comporta alcun risparmio per il Ssn e crea enormi danni al settore, ai lavoratori e al Paese".

“L’ arroganza del Governo ed in particolare del ministro della Salute Renato Balduzzi è davvero imbarazzante, lo è ancor di più di fronte agli emendamenti presentati da Udc, Lega, Pdl e Pd che eliminano l’ obbligo per i medici di prescrivere, invece del nome del farmaco, il principio attivo di un medicinale”. La pensano così Emilio Miceli, Sergio Gigli, Paolo Pirani, rispettivamente segretari generali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e segretario confederale Uil, che in una nota congiunta commentano l'opposizione del ministro della Salute, Renato Balduzzi, ai 4 emendamenti al Dl Sviluppo presentati da Udc, Lega, Pdl e Pd per cancellare la norma della Spending review sull'obbligo di prescrizione per principio attivo.
 
E così, mentre la commissione Industria del Senato si prepara a riprendere l'esame del provvedimento, i sindacati del settore Chimito sottolineano come il no del ministro motivato con il “presunto” risparmio per il Servizio sanitario nazionale sia “peraltro una cosa non vera”. Al contrario, per i tre sindacalisti la norma vigente, “se non corretta, rischia di creare enormi problemi di carattere occupazionale e potrebbe indurre alcune aziende a delocalizzare la loro produzione , la loro ricerca, creando così danni al paese ed alla crescita del prodotto interno lordo, maggiore di quanto la norma stessa può far risparmiare”.

“Come organizzazioni sindacali e Farmindustria – ricordano Miceli, Gigli e Pirani - abbiamo da tempo richiesto un incontro al Presidente del Consiglio Mario Monti per esaminare e valutare i costi-benefici di tali provvedimenti. Sollecitiamo il Governo ad aprire immediatamente un confronto teso a scongiurare imminenti decisioni di tagli occupazionali nelle industrie farmaceutiche che si aggiungerebbero alla già difficile situazione occupazionale in cui versa un settore strategico per la ricerca e l'innovazione”.
 

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