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Martedì 20 NOVEMBRE 2012
Farmaci. Problemi di scorte in Europa. Terapie a rischio, anche quelle vitali

Gli scaffali delle farmacie si svuotano, i rifornimenti sono lenti e i cittadini non riescono a trovare i farmaci di cui hanno bisogno per curare patologie anche gravi. A lanciare l’allarme è il Pgeu, la federazione dei farmacisti europei. La carenza riguarda tutte le classi di farmaci, dai chemioterapici all’aspirina.

I farmacisti europei lanciano l’allarme: c’è carenza di medicinali e le consegne in farmacia arrivano sempre più tardi. Un problema importante per i cittadini, soprattutto quelli delle aree più isolate, che non riescono a trovare nella propria farmacia di riferimento i medicinali di cui ha bisogno per curarsi. Farmaci a volte anche importanti, se non vitali. Secondo un’indagine condotta dalla Pgeu, la federazione che riunisce i farmacisti europei, questa problematica riguarderebbe tutte le tipologie di farmaci, da quelli chemioterapici alla semplice aspirina. Nel solo Regno Unito ci sarebbero ogni anno problemi di scorte per oltre 1 milione di farmaci branded. 

Dall’indagine è emerso inoltre che in alcuni Paesi il personale della farmacia spende ogni settimana molte ore a cercare fornitori in grado di garantire il recapito di farmaci che non riescono ad ordinare dal loro grossista abituale. E i pazienti, che sono tradizionalmente abituati a una fornitura di farmaci altamente affidabile in Europa, spesso hanno difficoltà a capire perché un farmaco non è disponibile. “Affrontare i problemi derivanti dalla carenza di farmaci è frustrante e richiede tempo che viene sottratto alla cura del paziente”, denuncia la Pgeu. Sottolineando che, “peggio ancora, la carenza di farmaci può ostacolare la terapia e può in definitiva essere fatale”.
 
Per tutte queste ragioni l'Assemblea generale della Pgeu, riunita recentemente a Bruxelles, ha approvato all'unanimità un documento ufficiale in cui si denuncia la gravità della situazione e si chiede ai Governi, alle istituzioni europee e alle associazioni rappresentative delle professionalità coinvolte un’azione concreta per risolvere questa criticità.

“Abbiamo bisogno di affrontare il problema tenendo conto delle sue molteplici cause”, ha affermato John Chave, segretario generale Pgeu, sottolineando che l’allarme sta diventando globale e interessa tanto i Paesi “ricchi” quando quelli “poveri”, seppure per ragioni diverse. “Ci sono misure che possono essere attuale per semplificare l’accesso ai farmaci ai pazienti in tempi più brevi, come ad esempio migliorare la comunicazione sulle carenze tra i partner della catena distributiva, rafforzare gli obblighi della catena di fornitura, fare in modo che i farmacisti abbiano la possibilità di fornire medicine alternative se strettamente necessario. E 'tempo – ha concluso Chave - che i Governi riconoscano che il problema è reale e ci aiutino a sviluppare una seria politica per risolverlo”.


 

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