quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 05 MARZO 2024
Neo-massofisioterapista, un’improbabile quadratura del cerchio



Gentile Direttore,
mi permetta di intervenire nella discussione sul “neo-massofisioterapista”, innescata dalla risposta dell’on Gemmato. In fin dei conti, anche io sono vecchio del mestiere e ricordo ancora quando si voleva risolvere davvero la faccenda e il motivo del contendere, tra galantuomini, era praticamente solo la data. Che bei tempi: c’era chi sosteneva di chiudere tutto nel 2006 e chi nel 2010, anno di abrogazione di un decreto usato come loro profilo professionale.

Chi sosteneva il 2006, invece, lo faceva rifacendosi alla Legge n. 27/06 il cui articolo 4- quater basterebbe a chiudere ogni questione: “Ai sensi dell'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni, la formazione per l'accesso alle professioni sanitarie infermieristiche e tecniche della riabilitazione e della prevenzione è esclusivamente di livello universitario ".

Le parti in gioco tiravano ovviamente l’acqua al loro mulino, ma non c’era bisogno di una coraggiosa, quanto temeraria, difesa dell’indifendibile come ho letto sulla sua Testata dove si tenta, con buona dose di sicumera, una improbabile quadratura del cerchio.

E’ un arrampicarsi sugli specchi prendere a pretesto il D.M. 105/97, nella storia dei neo-mft, non tanto perché sia della Pubblica Istruzione e non della Sanità, ma perché non è reperibile tra la legislazione attiva; come pure parlare del D.M. 07/09/1976, che, come già detto, era considerato il loro profilo, perché è stato abrogato nel 2010 dal lanciafiamme di Calderoli.

Asserire poi che l'art. 1 della L. 403/1971 è stato abrogato solo nel 2018, concludendo che “sino al 31/12/2018 il massofisioterapista nel nostro ordinamento era qualificabile come "professionista sanitario ausiliario” lo si può anche fare. Basta glissare sul fatto che le professioni sanitarie ausiliarie non esistevano più dal 1999, grazie alla Legge n. 42.

Quanto all’indeterminatezza del quadro giuridico sulla figura bisogna capirci perché quando si è dovuto scrivere il decreto sulla equivalenza dei titoli, di Massofisioterapista del pregresso ordinamento, dubbi non ce ne sono stati.

Chi aveva un diploma triennale conseguito in base alla legge 403/71 e ottenuto entro il 17 marzo 1999 da corsi iniziati entro il 31 dicembre 1995, è equipollente al Fisioterapista in base all’articolo 4, comma 1, della legge 42/99, mentre un titolo biennale, conseguito in base alla legge 403/71 e ottenuto entro il 17 marzo 1999, frequentando corsi iniziati entro il 31 dicembre 1995, si può rendere equivalente a quello del Fisioterapista, grazie al DPCM 26 luglio 2011.
E qui il cerchio si chiude perché non avendo voluto, o potuto, risolvere la questione quando lo si poteva fare (2006 o 2010), la cosa diventa impossibile perché parlare oggi di una "Professione sanitaria ad esaurimento", che non vengano da una formazione accademica, è come pretendere di arrampicarsi sugli specchi.

Si fa poi confusione sugli operatori di interesse sanitario. Non è vero che non siano mai stai istituiti visto che l’art 1 della legge 43/06 dice che: “Resta ferma la competenza delle regioni nell'individuazione e formazione dei profili di operatori di interesse sanitario non riconducibili alle professioni sanitarie come definite dal comma 1”.

Il vero guaio è che nessun accordo in conferenza Stato –Regioni ha mai istituito questo neo -mft nemmeno come operatore di interesse sanitario.

Cosa ci faccia poi in un Ordine, che dovrebbe iscrivere solo professioni sanitarie, resta un mistero, ormai assurto a dogma.

Ci si chiede anche come possa un operatore di interesse sanitario erogare prestazioni sanitarie se non è professione sanitaria, ma non voglio andare sopra le righe.

Stessa cosa sul come sia possibile applicare il regime IVA previsto per le prestazioni sanitarie o ancora perché mai chiedere loro la formazione Ecm, ma qui entriamo nei meandri di un ventennio di confusione politica che ha messo pezze peggiori della toppa che si voleva coprire.

Davvero una brutta storia.

Fulvio Vitiello
Fisioterapista

© RIPRODUZIONE RISERVATA