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Venerdì 15 MARZO 2024
Ricciardi (M5S): “Mancano pediatri, ma burocrazia uccide Ssn”

"I 600 pediatri che quest’anno si specializzeranno potranno entrare infatti nella graduatoria della Pediatria di libera scelta solo nel 2026. Abbiamo depositato un’interrogazione, a mia prima firma, con la quale chiediamo al governo di attivarsi ad horas per intervenire a riguardo. È il momento di rimettere in piedi con i fatti i servizi ai cittadini e di consentire ai nostri giovani di poter dare il proprio contributo al Ssn", spiega la deputata del M5S.

“Anche la burocrazia contribuisce all’omicidio della sanità pubblica: i 600 pediatri che quest’anno si specializzeranno potranno entrare infatti nella graduatoria della Pediatria di libera scelta solo nel 2026".

Lo scrive in una nota Marianna Ricciardi, Deputata del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali alla Camera.

"Secondo i dati della fondazione Gimbe - prosegue - ipotizzando una media di 800 assistiti per PLS, che al momento è il tetto massimo, si stima a livello nazionale una carenza di 840 unità. Ma con una media di 700 assistiti, che garantirebbe l’esercizio della libera scelta, mancherebbero addirittura 1935 pediatri. A ottobre 2024 acquisiranno il titolo di specialista in pediatria circa 600 medici, ma per colpa della burocrazia, che fissa il termine di acquisizione del titolo al 15 settembre per essere inseriti nelle graduatorie regionali PLS, decisione ormai anacronistica, questi giovani professionisti saranno effettivamente disponibili per gli utenti solo dal 2026".

"In un momento di grave carenza di personale sanitario e di grande affanno della medicina territoriale, si dovrebbe operare per guadagnare tempo e non per perderne così tanto in meccanismi farraginosi. Per questo motivo, abbiamo depositato un’interrogazione, a mia prima firma, con la quale chiediamo al governo di attivarsi ad horas per intervenire a riguardo. È il momento di rimettere in piedi con i fatti i servizi ai cittadini e di consentire ai nostri giovani di poter incidere e dare il proprio contributo per risollevare il nostro Servizio sanitario nazionale. Oggi, non domani”, conclude Ricciardi.

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