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Giovedì 04 APRILE 2024
La spesa sanitaria è una questione di politica sanitaria 



Gentile Direttore,
la Corte dei Conti ci ricorda che la spesa sanitaria pubblica italiana del 2022 ha superato i 131 mld di euro (di cui il 31% per il personale) a fronte dei 110 mld di spesa media annuale del periodo pre-pandemico. Segnala altresì che la spesa sanitaria pubblica italiana è di gran lunga inferiore a quella tedesca e francese. La spesa sanitaria privata italiana – che pesa per oltre 40 mld di euro l’anno – è invece superiore a quella degli altri due Paesi.

Nonostante la “sottostima sistemica” finanziaria ed alcune criticità “strutturali”, il Sistema sanitario nazionale resta comunque un buon sistema, con buone performance.
D’altronde, in un Paese con un debito pubblico pari al 143% del PIL e con un impatto annuale di circa 90 mld di euro di interessi passivi sul bilancio dello Stato, la parola d’ordine è “sostenibilità”.

Giova evidenziare che la fotografia scattata dalla Corte dei Conti trova conferma nel documento OECD “Health at a Glance 2023”, i cui indicatori sono contenuti nella tabella che segue.



In valore assoluto, la spesa sanitaria media pro-capite complessiva italiana del 2022 (4.291 dollari) è stata inferiore a quella media sostenuta nei Paesi OECD (4.986 dollari).

L’Italia, quanto a spesa sanitaria media pro-capite, si colloca tra la Spagna e il Portogallo ed è assai distante, non solo da Germania e Francia, ma anche dalla vicina Austria, fortemente attrattiva. Differenze che dipendono – e in misura significativa – dalla componente organizzativa dei sistemi sanitari e dai livelli retributivi. In base ai dati OECD, in Germania vi sono 7,8 posti letto ospedalieri per mille abitanti. In Italia ve ne sono 3,1 e la media OECD è di 4,3. Lo stesso dicasi per il numero degli infermieri: in Italia ne sono 6,2 per mille abitanti mentre in Germania ne hanno 12,0 per mille.
Quanto ai livelli retributivi, basti pensare che la retribuzione media di uno specializzando, a metà del proprio percorso, in Germania è di circa 5 mila euro mensili.

Pertanto, le differenze trovano la loro causa, in modo particolare, nella politica sanitaria di ciascun Paese e nell’assetto organizzativo e retributivo che si è dato.

Antonio Salvatore
Direttore del Dipartimento Salute di ANCI Campania

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