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All’ospedale Careggi di Firenze sono state riscontrate “criticità” nel trattamento dei minori con disforia di genere. Questo l’esito di una vicenda apertasi lo scorso gennaio con l’invio, da parte del ministero della Salute, di un’ispezione “in merito ai percorsi relativi al trattamento della disforia di genere nei minori e all’uso della triptorelina”. La triptorelina, ricordiamo, è quel farmaco ormonale che porta alla sospensione dello sviluppo puberale. Giovanni Rodriquez
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Lunedì 08 APRILE 2024
Disforia di genere. Scoppia il caso Careggi di Firenze: “Riscontrate criticità nell’uso della triptorelina”. La Regione Toscana: “Relazione non ancora consegnata”. La replica del Ministero Salute: “È stata inviata mercoledì”
I resoconti dell'ispezione avviata lo scorso gennaio dal ministero della Salute sono stati anticipati dal senatore di FI, Maurizio Gasparri, che sul tema aveva presentato una interrogazione a risposta scritta. Dalle indagini sono emersi "elementi di criticità molto significativi nell’ambito del percorso di presa in carico e gestione” in merito ai percorsi relativi al trattamento della disforia di genere nei minori e all’uso della triptorelina Chieste "azioni correttive" alla Regione che però replica: "Non abbiamo ricevuto la relazione, inquietanti queste modalità". Ma il ministero smentisce
Da queste indagini sono dunque emersi “elementi di criticità molto significativi nell’ambito del percorso di presa in carico e gestione” di questi pazienti, “anche per quanto concerne l’utilizzo della terapia farmacologica con triptorelina”. I documenti contestati riguardano 85 casi trattati dall’ospedale Careggi negli ultimi anni. A far luce sull’intera vicenda è stato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in un’interrogazione a risposta scritta sul tema presentata da Maurizio Gasparri (FI). A fornire la risposta del ministro ai cronisti è stato poi lo stesso Gasparri. Nella risposta emerge un “non corretto recepimento della determina Aifa n. 21756/2019, con particolare riguardo all’obbligo di esigere necessariamente il supporto psichiatrico per l’avviamento al trattamento con triptorelina”, oltre mancata trasmissione dei dati all’Aifa, e “ad ulteriori criticità, anche di carattere organizzativo, in ordine al ruolo del neuropsichiatra infantile nell’ambito del percorso di presa in carico e gestione del paziente”. Da qui la richiesta alla Regione Toscana di mettere in campo una serie di “azioni correttive”.
“Sullo scandalo Careggi avevo ragione io. La Regione Toscana e l'ospedale di Firenze non hanno rispettate le regole poste a tutela dei bambini. Ora chi ha danneggiato dei minori ne dovrà rispondere”, ha tuonato Gasparri in una nota.
“Ho ricevuto giovedì la risposta alla mia interrogazione dello scorso dicembre da parte del Ministro della Sanità Schillaci - ha proseguito il senatore -. Il Ministro conferma di avere disposto una visita ispettiva all'ospedale Careggi di Firenze per verificare la gestione dei pazienti in età evolutiva con disforia/incongruenza di genere per le procedure riguardanti la somministrazione del farmaco triptorelina, un medicinale che, bloccando la pubertà, accompagna i processi di cambiamento di sesso - spiega Gasparri - Dalla relazione del Ministero sono emerse criticità molto significative, che io stesso avevo denunciato, per quanto riguarda proprio la terapia relativa all'uso della triptorelina. Il Ministero ha disposto una lista di azioni per ristabilire un percorso sicuro. Il ministro ha inviato alla Regione un estratto della propria relazione, ma ha inviato una copia anche alla Procura della Repubblica di Firenze che ha aperto un'inchiesta dopo un esposto dell'avvocatessa Bernardini de Pace”.
“In particolare le violazioni di Careggi e quindi dalla Regione Toscana che non ha vigilato riguardano il non corretto recepimento della determina dell'Aifa, per quanto riguarda il supporto psichiatrico nel trattamento con triptorelina - continua il senatore -. Addirittura si registra la mancata trasmissione all'Aifa dei dati di monitoraggio che dovevano essere obbligatoriamente comunicati. Sono state registrate ulteriori criticità organizzative per quanto riguarda il ruolo della neuropsichiatria infantile in cui ci sono evidenti carenze. Quindi avevo ragione. A Careggi non c'è l'adeguata assistenza di neuropsichiatra infantile, indispensabile per gestire vicende così delicate come quella di un cambiamento di sesso preceduto dal blocco della pubertà attraverso medicinali”.
“Attendo che a minuti, dopo la diffusione di questa risposta, ne traggano le conseguenze i medici, i dirigenti di Careggi e le autorità politiche della Regione Toscana - conclude Gasparri - Una vergogna in una città ed in una struttura sanitaria di nobilissime tradizioni con danni evidenti a bambini e famiglie. Questo è solo l'inizio perché questo scandalo avrà conseguenze anche di natura penale che competono alla Procura che sta già indagando”.
Nella giornata di sabato è arrivata la replica della Regione Toscana che ha spiegato come la relazione della Commissione ministeriale sul Centro per la Disforia di genere all'ospedale di Careggi di Firenze, anticipata da Gasparri, in realtà non sia ancora "stata ancora consegnata alla Regione Toscana”.
“È inquietante che su una materia così delicata - sostengono il presidente di Regione Eugenio Giani e l’assessore alla Salute Simone Bezzini in una nota - vengano anticipati pubblicamente alcuni contenuti, con modalità da campagna elettorale, relativamente a una relazione ispettiva che non è stata ancora consegnata alla Regione Toscana. Si tratta di un grave vulnus istituzionale. Quando la relazione ci verrà messa a disposizione faremo un approfondimento di merito e risponderemo al ministero della Salute, con lo spirito di leale collaborazione che da sempre ci contraddistingue”.
Chiamato in causa, lo stesso sabato anche il ministero della Salute ha così replicato alla Toscana: “La relazione sull'esito dell'ispezione all'ospedale Careggi di Firenze e le relative azioni di miglioramento chieste dal ministero della Salute sono state trasmesse alla Regione Toscana mercoledì scorso e di questo gli uffici regionali erano stati regolarmente avvisati. Data la delicatezza della questione, si è proceduto con invio tramite raccomandata e protocollo riservato”, ha spiegato in una nota il direttore generale della programmazione sanitaria del ministero della Salute, Americo Cicchetti.
In merito alla diffusione dei contenuti, Cicchetti puntualizza, poi che “non c'è stata alcuna violazione della prassi istituzionale poiché la risposta all'interrogazione del sen. Gasparri non contiene l'analisi di tutte le criticità e le azioni di miglioramento richieste che, come detto, sono state inviate secondo le regole e le norme che sottendono alla privacy e alle comunicazioni tra istituzioni”.
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