quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Lunedì 08 APRILE 2024
Assistenti sociali sempre più presenti in Veneto: +16% in 5 anni

Figura professionale su cui si punta sempre di più per offrire aiuto e sostegno a diverse tipologie di cittadini, dai giovani agli anziani. É presente in diversi ambiti del sistema socio-sanitario e assistenziale della Regione che, nel 2023, ha istituito un tavolo per la disabilità. Zambello (presidente Ordine professionale): “Emersa la necessità di lavorare in modo integrato per formulare piani personalizzati per porre al centro il progetto di vita della persona”

“L’assistente sociale è una figura che, attraverso la sua formazione, è in grado di promuovere il cambiamento sociale, lo sviluppo, la coesione sociale e l’empowerment, coinvolgendo le persone, i gruppi e la comunità nel miglioramento del benessere. Negli ultimi cinque anni in Veneto questa figura ha avuto un aumento del 16 per cento”. A dirlo è Mirella Zambello, presidente dell’Ordine degli assistenti sociali del Veneto.

“Anche nei territori della nostra regione – spiega Zambello - si sono sviluppate progettualità che hanno avuto lo scopo di creare una forte rete nelle comunità, tra le istituzioni e il mondo del terzo settore. Ad esempio, con le azioni finanziate con fondi Covid, pervenuti ai comuni per il contrasto alla povertà educativa, in molte realtà hanno facilitato l’avvio di tavoli di co-programmazione e co-progettazione, innescando quelle collaborazioni preziose e utili a promuovere il benessere fra bambini e ragazzi”.

Dai dati forniti dalla presidente, in questi ultimi anni la professione dell’assistente sociale è stata valorizzata da provvedimenti che hanno riconosciuto il servizio sociali professionale come Livello essenziale delle prestazioni sociali, in un parametro di presenza nei territori degli ambiti sociali di un assistente sociale ogni 5mila abitanti, arrivando anche ad uno ogni 4mila abitanti per progettualità specifiche attuate. In Veneto vi sono 22 Ats, che corrispondono alle ex Ulss, ora Distretti socio-sanitari. Di questi, riportano i dati, la media complessiva a livello regionale è attualmente di un assistente sociale ogni 3900 abitanti.

“Anche i dati sulle persone iscritte all’Ordine registrano una crescita evidente – sottolinea la presidente Zambello - e se a livello nazionale assistenti sociali registrati sull’albo sono passati da 43.237 nel 2018 a 46.984 al 31/12/2023, con un segno positivo di 3.747, in Veneto, si è passati dai 2873 del 2018 ai 3341 di fine 2023, con un aumento pari a 468 assistenti sociali in più. Sempre in Veneto, sul totale di iscritte e iscritti, gli under 25 sono 1115. Circa un assistente sociale su tre lavora negli enti locali, circa il 18 per cento lavora nel settore socio-sanitario, il 16 per cento in cooperative sociali, il restante 36 per cento in servizi come la giustizia, le prefetture e i centri servizi”.

Altra grossa novità in Veneto, per questa professione, è la nuova regolamentazione sull’assistenza alla disabilità. Infatti nel 2023, come ricorda la presidente Zambello, la Regione Veneto ha deliberato la costituzione del tavolo inter-istituzionale per la disabilità che prevede, sulle singole materie oggetto di valutazione, la facoltà di attivare consultazioni mirate di stakeholder, di esperti e di eventuali supporti tecnici. Dagli incontri di confronto con i rappresentanti delle aziende Ulss, delle conferenze dei sindaci e del mondo del terzo settore, oltre che delle associazioni di familiari, riporta la presidente dell’ordine degli assistenti sociali del Veneto, “è emersa la necessità di lavorare in maniera integrata per formulare il progetto personalizzato, che non si limiti a prevedere interventi valutando l’offerta della rete dei servizi presenti ma, bensì porre al centro il progetto di vita della persona, considerando il futuro che desidera”, spiega Zambello. “Le famiglie hanno infatti chiesto di essere coinvolte maggiormente nella definizione dei servizi e del budget di salute da programmare, nelle Uvmd (Unità valutative multidimensionali) e per i Pei (Progetti educativi individualizzati) e Pai (Piani assistenziali individualizzati)”, conclude la presidente.

Endrius Salvalaggio

© RIPRODUZIONE RISERVATA