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Lunedì 17 MARZO 2025
Torino. Stretta sulle norme igienico sanitarie: niente accesso al bar e uffici a chi indossa il camice

In una circolare inviata ai Direttori sanitari degli ospedali, delle Strutture sanitarie, all'Ufficio personale e ai Direttori delle Scuole di specializzazione, il commissario della Città della Salute e della Scienza di Torino, Thomas Schael, raccomanda il divieto di accesso degli operatori sanitari con le divise di lavoro in mensa, nei bar e in tutti i luoghi non sanitari. Chiesta la collaborazione dei gestori di mensa e bar : “Non fate consumare chi è in divisa”.

Medici e operatori sanitari non possono spostarsi tra reparti, mense, bar ed uffici in camice e divisa. Il divieto è per motivi igienico sanitarie e arriva al commissario della Città della Salute e della Scienza di Torino, Thomas Schael.

In una circolare inviata ai Direttori sanitari degli ospedali, ai Direttori delle Strutture sanitarie, all'Ufficio personale e ai Direttori delle Scuole di specializzazione, Schael, nell'ottica del miglioramento dei criteri di igiene e sicurezza e nel rispetto delle norme igienico sanitarie, segnala la criticità dell'accesso alla mensa aziendale, bar, uffici della Direzione aziendale e lo spostamento tra presidi di operatori sanitari con gli indumenti di lavoro indossati nelle aree assistenziali (es. camici, divise di sala operatoria, ecc.).

“L'accesso alla mensa aziendale e/o ai punti di ristoro con gli indumenti indossati durante lo svolgimento dell'attività clinica e assistenziale costituisce comportamento non conforme alle disposizioni aziendali”, spiega una nota che annuncia la circolare. Si raccomanda, pertanto, di far rispettare il divieto di accesso degli operatori sanitari con le divise di lavoro in mensa, nei bar e in tutti i luoghi che non siano sanitari. Ai gestori del Servizio di Ristorazione - Mensa e dei bar la richiesta di “collaborare” nel rispetto di queste regole, “anche mediante il divieto di fruizione del pasto, o di consumo o di accesso agli operatori sanitari che indossino la divisa di lavoro”.

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