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Giovedì 23 SETTEMBRE 2010
Parto sicuro: al via commissione Ministero-Regioni e un piano in 5 punti

Entro una settimana le Regioni riceveranno dal ministero una serie di documenti per migliorare l’organizzazione e la sicurezza delle procedure di parto. Verrà quindi avviato un monitoraggio dei punti nascita e dei cesarei. Sarà rivisto anche il programma formativo per le specializzazioni in ginecologia, ostetricia e anestesiologia. A coordinare tutto questo sarà una commissione composta da tre membri del ministero della Salute e da tre membri delle Regioni.

Entro una settimana il ministero della Salute invierà alle Regioni alcune raccomandazioni sull'appropriatezza del parto cesareo e sugli standard di sicurezza dei punti nascita. È il primo step del piano per la sicurezza in sala parto che il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha presentato nel tardo pomeriggio di ieri alla commissione Salute della Conferenza delle Regioni. Un piano elaborato con urgenza per far fronte alle criticità dei punti nascita dopo i casi di malasanità delle ultime settimane e al quale lavorerà una nuova commissione composta da 6 membri, tre del ministero e tre delle Regioni.
 
Il piano, in particolare, sarà articolato in 5 punti:
 

  1. -    entro una settimana saranno inviate alle Regioni rigorose raccomandazioni sull'appropriatezza del parto cesareo, che preludono alle linee guida che sta elaborando l'Iss e che dovrebbero arrivare entro la fine dell’anno (vedi articolo correlato a fondo pagina);
  2. -    sempre entro una settimana il ministero invierà una circolare per ricordare alle Regioni di rispettare gli standard di sicurezza e qualità che prevedono che in ogni punto nascita siano effettuati almeno 1.000 parti all'anno;
  3. -    nel giro di due settimane le Regioni riceveranno anche una raccomandazione per l'aumento dell'offerta del parto indolore, anche allo scopo di ridurre il ricorso al cesareo;
  4. -    per la riduzione dei tagli cesarei, soprattutto in termini di inappropriatezza, verrà inviato entro un mese un documento che raccoglie una serie di criteri per potenziare l’organizzazione dei punti nascita e per avviare un’attenta azione di monitoraggio sui cesarei effettuati. La riduzione dei tagli inappropriati non dovrà però essere troppo rapida, ma progressiva, per evitare problemi a livello organizzativo o confusione al momento di decidere le procedure da applicare per il parto;
  5. -    in collaborazione con la Sigo (Società italiana di ginecologia e ostetricia) sarà elaborato un adeguamento dei programmi formativi nelle scuole di specializzazione in ginecologia, ostetricia e anestesiologia allo scopo di promuovere tra la classe professionale le procedure ottimali in termini di qualità e appropriatezza. Si lavorerà sia sulla teoria che sulla pratica durante il tirocinio, con un’attenzione rivolta anche alla preparazione al parto nei confronti delle donne.

Anche se non contemplato nel piano presentato alle Regioni, il ministro ha comunque assicurato che nel giro di 10 giorni sarà affrontato anche il capitolo intramoenia per evitare interferenze nell’assistenza causate dalla disorganizzazione dell’attività privata dei medici all’interno delle strutture pubbliche.
 
L’incontro tra ministro e Regioni è stata anche l’occasione per fare il punto sulle priorità in sanità dopo la pausa estiva. Anzitutto il piano nazionale per le liste d'attesa che, ha spiegato Fazio, “è già da tempo all’esame della Stato-Regioni, che speriamo ci dia risposte al più presto”. Un gruppo di lavoro sta inoltre lavorando al piano sanitario nazionale, che il ministro auspica possa arrivare sul tavolo delle Regioni in breve tempo. Infine, il ministro Fazio ha annunciato che nei prossimi giorni saranno inviate alle Regioni le norme sull'allineamento dei prontuari regionali e nazionali sui farmaci innovativi.
Niente da fare invece per i nuovi Lea: il decreto, si è limitato a dire il ministro, “giace ancora al ministero dell'Economia”.
 
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