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Giovedì 14 FEBBRAIO 2013
Diritto alla salute. Fondazione Gimbe: “Non coincide con l’accesso indiscriminato alle prestazioni”

Per il Gruppo italiano medicina basata sull’evidenza sono 3 le condizioni chiave per mantenere la qualità dell'assistenza in un regime di risorse limitate: evidenza scientifica, governo clinico, misurazione delle performance a livello individuale, di team, aziendale, regionale e nazionale.

"Il diritto costituzionale alla salute non coincide con l’acceso indiscriminato a servizi e prestazioni sanitarie”. La pensa così la Fondazione Gimbe, Gruppo italiano medicina basata sull’evidenza, che alle possibili soluzioni per salvare il Ssn dedicherà la propria Conferenza Nazionale in programma il 15 marzo a Bologna. Con una convinzione: “In un momento di profonda crisi di credibilità della sanità pubblica, il nostro obiettivo è promuovere un approccio all'assistenza sanitaria ‘patient centered, evidence-based, high-value, cost-conscious’, indispensabile per garantire la sostenibilità della sanità pubblica, indirizzando le risorse sempre più limitate verso interventi sanitari efficaci e appropriati”.

Secondo la Fondazione Gimbe, infatti, sono tre le parole chiave per mantenere la qualità dell'assistenza e salvare il Ssn dal default:
• Evidence: utilizzare e produrre evide"nze scientifiche di elevata qualità
• Governance: attuare l'approccio di sistema al governo clinico integrando vari strumenti
• Performance: misurare le dimensioni della qualità dell'assistenza a livello individuale, di team, aziendale, regionale e nazionale

“Tutti i professionisti e le aziende sanitarie – conclude la Fondazione – devono contribuire alla sostenibilità del Ssn, indirizzando le risorse e la domanda dei cittadini verso interventi sanitari efficaci, appropriati e sicuri, per un’assistenza centrata sul paziente, basate sulle evidenze, ad elevato value e consapevole dei costi”.
 

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