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Venerdì 22 FEBBRAIO 2013
Farmacie. Marino (Pd): "Non siano escluse dalla distribuzione dei farmaci innovativi"

Per il senatore del Pd questo permetterebbe ai cittadini di non recarsi in ospedale e consentirebbe un monitoraggio intensivo su spesa e prescrizioni. "Le farmacie sono una struttura essenziale del Ssn. Necessario riaprire un dibattito equilibrato sul loro ruolo e futuro per valorizzarne le funzioni".

"Le farmacie sono una struttura essenziale del Servizio Sanitario Nazionale con cui è necessario riaprire un dibattito equilibrato sul loro ruolo e sul loro futuro". Ad affermarlo è il senatore del Pd, Ignazio Marino, che per "valorizzare le funzioni delle farmacie" propone di "non emarginarle dall’accesso e dalla distribuzione dei farmaci innovativi. Penso ai farmaci del PHT (il prontuario della Distribuzione Diretta per la presa in carico e la continuità assistenziale Ospedale H - Territorio T): si tratta di molecole innovative che vengono prescritte in ospedale e somministrate a domicilio per patologie croniche, per una spesa per il Servizio Sanitario Nazionale di quasi 3 miliardi di euro nel solo 2012".

La distribuzione affidata alle farmacie di questi farmaci, secondo Marino, "permetterebbe ai cittadini di non recarsi in ospedale e consentirebbe un monitoraggio intensivo della spesa e delle prescrizioni".

Per il senatore del Pd, "insieme alla medicina di base, le farmacie potrebbero inoltre assistere le persone colpite da malattie e assicurare la consegna a domicilio dei farmaci per i pazienti anziani. Infine, potrebbero essere coinvolte nell'aderenza  alla terapia per la prevenzione primaria e secondaria: ad esempio, in Italia, il Servizio Sanitario Nazionale spende ogni anno 1,2 miliardi di euro per la prevenzione e la cura dell’infarto con statine, ma oltre il 50% dei pazienti non assume continuativamente il farmaco e quindi non si realizza alcuna prevenzione; si buttano così oltre 600 milioni di euro. La farmacia attraverso la scheda di cura del paziente potrebbe invece verificare e migliorare l’aderenza alla terapia, collaborando con i medici di medicina generale in un modello nuovo di medicina di iniziativa e non di attesa".
 

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