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Lunedì 25 FEBBRAIO 2013
Emergenza sanitaria. Anaao: "Le nuove linee guida territoriali non bastano"

Per il sindacato "sarebbe pericoloso e colpevole considerare queste linee di indirizzo risolutive". Possono essere solo il “primo atto” di una più ampia ed organica opera di riorganizzazione dell’intero settore dell’emergenza urgenza. La nota della segreteria nazionale dell'Anaao a commento dell'intesa in Stato Regioni.

C'è ancora molto da fare. E' questo in estrema sintesi il senso della nota con cui la segreteria nazionale dell'Anaao Assomed ha commentato le recenti linee di indirizzo sull'emergenza urgenza approvate dalla Stato Regioni nelle settimane scorse. Ma ecco la nota integrale:

"L'Anaao Assomed Le linee di indirizzo sulla riorganizzazione del “sistema emergenza urgenza” approvate il 7 febbraio dalla Conferenza Stato-Regioni giungono come primo atto legislativo nazionale a distanza di 17 anni dall’ultimo "Atto di intesa tra Stato e Regioni” che recepiva il DPR del 1992 e rappresentano un passo avanti fondamentale per quanto riguarda gli aspetti di organizzazione delle Cure Primarie.
 
Laddove già operative, strutture che garantiscono h24 una risposta sul territorio ai bisogni dei cittadini, hanno dimostrato di incidere positivamente nel regolamentare gli accessi inappropriati alle strutture ospedaliere ed in particolare al Pronto Soccorso.
Ma, come osservato anche dalla FIMEUC, malgrado il calo di accessi registrato negli ultimi anni nei PS, l’aumento di complessità dei pazienti, la diminuzione e la precarietà delle risorse professionali e la riduzione di posti letto continuano a costituire le principali cause del sovraffollamento e dei lunghi tempi di permanenza in PS.
Lo stazionamento anche per giorni di pazienti in barella in PS sempre più affollati, in condizioni igieniche e sociali insostenibili, lo stravolgimento della missione del PS che deve essere luogo di stabilizzazione e pronto invio alle strutture di ricezione e non luogo di degenza e cura, rappresentano la più grave criticità della sanità italiana degli ultimi anni.
 
Sarebbe pertanto assai pericoloso e colpevole considerare queste linee di indirizzo risolutive dei gravi problemi della rete dell’emergenza. Esse, al contrario, devono rappresentare il “primo atto” di una più ampia ed organica opera di riorganizzazione dell’intero settore dell’emergenza urgenza, che a sua volta non può prescindere da una riorganizzazione più complessa e completa dell’intero SSN.
Il settore delle Cure Primarie rappresenta un tassello rilevante di quanto il “territorio” dovrebbe poter offrire come integrazione ed alternativa all’ospedale, soprattutto per la vasta e complessa problematica legata alle patologie croniche, alle patologie invalidanti, all’aumento dell’età media della popolazione, alla carenza di servizi di assistenza domiciliare. Ma, un sistema sanitario di fatto suddiviso in 20 sistemi regionali non garantisce che gli standard previsti trovino omogenea applicazione su tutto il territorio. Adattamento alle diverse politiche regionali, confronto con le reali disponibilità economiche non fanno ben sperare sulla possibilità che i “buoni esempi” di Cure Primarie oggi operativi in alcune regioni, possano diventare un realtà su tutto il territorio.
 
Nei successivi interventi sul riordino del sistema emergenza urgenza, sarà necessario, tra l’altro, affrontare anche il problema dell’adeguamento degli organici, tra i più esposti a condizioni di lavoro usuranti e più penalizzati dai blocchi alle assunzioni ed al turn over nonché rivedere gli attuali standard delle scuole di specializzazione di medicina d’urgenza, cosi da poter garantire oggi e nel futuro un adeguato e preparato numero di operatori anche attraverso il necessario passaggio del personale tutto alle dipendenze del SSN.
L’Anaao Assomed, pertanto, non considera concluso il percorso di riordino del sistema emergenza urgenza, le cui elevate criticità rappresentano la metafora della crisi dell’intera sanità pubblica".
 
Segreteria Nazionale Anaao Assomed
Commissione Emergenza-Urgenza Anaao Assomed

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