quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Lunedì 25 FEBBRAIO 2013
Piemonte. Snami su ricetta elettronica: “Non ci faremo carico di costi che non ci competono”

“La Regione rispetti le norme e si faccia carico di installare ai medici idonee linee di trasmissione e fornire i Pc, le stampanti e tutto ciò che occorre per andare a regime”. Questa la richiesta del sindacato, preoccupato per lla possibile ricaduta di questi costi sui medici di medicina generale.

Ennesimo tentativo di far pagare ai Medici di famiglia gli oneri di un servizio che è a totale carico della Regione. Questo l’allarme lanciato dallo Snami che, per bocca del suo presidente regionale, Mauro Grossociponte ha fatto sapere: “Siamo responsabilmente pronti ad aderire al progetto ricetta elettronica, normata per legge, ma pretendiamo che altrettanto responsabilmente la regione rispetti le norme in essere e ci metta in condizione di ottemperare a costo zero facendosi carico di installare ai medici idonee linee di trasmissione e fornire i Pc, le stampanti e tutto ciò che occorre per andare a regime”.

“Abbiamo concordato anni fa con la parte pubblica una indennità per interloquire con la regione solo per posta elettronica, eliminando di fatto il cartaceo, abbattendo così drasticamente i tempi di attesa e con un risparmio economico importante per le casse delle Asl - ha proseguito il presidente regionale - oggi vorrebbero distogliere quei fondi per intervenire in parte sul progetto ricetta elettronica”.

Anche per Gianfranco Breccia, presidente di Snami Torino, si tratterebbe del “solito tentativo del gioco delle tre carte con la palese intenzione di far pagare ai medici di medicina generale le spese che invece sono di pertinenza della parte pubblica. Stanno partendo le azioni legali perché ci vengano liquidati degli emolumenti dell'Acn non ancora corrisposti”. “Sarà l'occasione  perché legalmente si rammenti alla nostra Regione che deve provvedere con oneri a proprio carico perché i medici possano trasmettere le ricette elettroniche - ha concluso Ruggero Bergamaschi, presidente di Snami Novara - a meno che non si intenda ritornare ai piccioni viaggiatori, ai segnali di fumo ed ai corrieri a cavallo”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA