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Giovedì 14 MARZO 2013
Standard ospedalieri. Anaao: “Un braccio di ferro che somiglia ad un gioco di bambini”

Il segretario Costantino Troise commenta così l’ennesima mancata intesa in Stato-Regioni sul regolamento degli standard ospedalieri. “Occorre cambiare pagina e smetterla di utilizzare in maniera strumentale la sanità per aprire un confronto vero tra tutti gli attori coinvolti nel sistema sanitario”.

“Siamo all’ennesimo braccio di ferro tra un Governo (dimissionario) e Regioni, ossessionate dal controllo dei costi e prive di una linea unitaria, sulla questione del regolamento degli standard ospedalieri. Un rituale che procede immutato come se il voto di febbraio non avesse detto niente all’uno ed alle altre. Curioso conflitto istituzionale, ad onta del fatto che molte Regioni hanno già applicato con peggioramenti, o stanno applicando, la riduzione di posti letto e di strutture complesse previste dal regolamento che ora fingono di contestare”.Questo il commento del Segretario Nazionale dell’Anaao Assomed, Costantino Troise, sull’esito della Conferenza Stato Regioni in merito al regolamento sugli standard ospedalieri per il quale le Regioni hanno chiesto un rinvio.
 
“Nessuno – prosegue Troise - entra nel merito del provvedimento, provando a rispondere alle numerose critiche suscitate, comprese quelle dell’Anaao Assomed, ma tutti si impegnano in un braccio di ferro che somiglia sempre più ad un gioco di bambini. Condotto sulla pelle dei cittadini e dei Medici esposti in prima linea su fronti di guerra quali sono diventati i Pronto Soccorso proprio per l’ennesima riduzione dei posti letto. E nessuno di lor signori dice una parola sulla condizione indecente con cui vengono accolti i cittadini bisognosi di cura o sulle pesanti condizioni di lavoro di chi, nonostante tutto, continua a rispondere ad una etica civica e deontologica assicurando la tutela del diritto alla salute previsto dalla Costituzione”.
 
“Occorre cambiare pagina – conclude la nota - e smetterla di utilizzare in maniera strumentale la sanità per aprire un confronto vero tra tutti gli attori coinvolti nel sistema sanitario per meglio rispondere alle attese di salute di cittadini stremati da una crisi economica che sembra non avere fine”.

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