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Mercoledì 27 MARZO 2013
Genova. Dal 2 aprile al Galliera parte modello per intensità di cura

L'obiettivo è quello di rendere più efficace ed efficiente l'organizzazione ospedaliera. "L'attivazione sperimentale di questo modello in Geriatria e Ortopedia - ha spiegato il direttore sanitario Roberto Tramalloni - ha portato al miglioramento delle performance assistenziali".

Il prossimo 2 aprile sarà avviato al Galliera di Genova il processo di riorganizzazione che porterà alla realizzazione dell'ospedale per intensità di cura, modello che ambisce a una più efficace ed efficiente gestione dell'assistenza ospedaliera.

“Prima di partire con la diffusione della nuova organizzazione – ha spiegato Roberto Tramalloni, direttore sanitario dell'ospedale Galliera - abbiamo studiato e validato il sistema sul campo, recependo anche le indicazioni contenute nel piano sanitario regionale in cui si fa esplicito riferimento al modello per intensità di cura. L'attivazione sperimentale di tale modello in Ortopedia e Geriatria - continua Tramalloni – ha portato al miglioramento delle performance assistenziali, testimoniate dall'efficacia dei risultati, conseguente alla maggiore efficienza organizzativa. Da qui la decisione di estendere gradualmente, a partire dal 2 aprile, l'intensità di cura a tutta la struttura sanitaria”.

L'innovativa organizzazione assistenziale prevede la presa in carico del paziente in aree omogenee, che lo ospiteranno in base alla gravità del caso e quindi del livello di complessità assistenziale:
-Primo livello Alta intensità: degenze intensive e sub intensive (rianimazione, Unità Terapia Intensiva Coronarica - UTIC, Terapia Intensiva Post Operatoria TIPO
-Secondo livello, Media intensità: degenze per acuti (area medica e chirurgica)
-Terzo livello, Bassa intensità: degenze per pazienti post acuti (stabilizzazione e riabilitazione)

L'intensità di cura permette ai clinici di valutare il paziente nella sua complessità creando le condizioni migliori per una corretta contestualizzazione (livello di ricovero) e personalizzazione, in considerazione delle numerose variabili (es. età del paziente, presenza di altre patologie) che possono intervenire o coesistere. “Si tratta di superare l'approccio tradizionale – spiega una nota - dove ad essere curata è solo la malattia, per arrivare a prendersi cura del paziente nella sua globalità, modello vincente in Liguria dove l'età media dei pazienti è elevata con situazione cliniche complesse, spesso inquadrabili nell'ambito della cosiddetta fragilità”.

Le ulteriori novità sono rappresentate dalle figure del Tutor medico e dal team infermieristico dedicato. Dal momento del ricovero fino alla dimissione il paziente verrà affidato a un unico interlocutore, il Tutor medico, che lo seguirà in tutto il percorso diagnostico e terapeutico. Nel prendersi cura del paziente, il Tutor medico si potrà avvalere di team multidisciplinari – composti da specialisti – che verranno consultati a seconda delle esigenze di ogni singolo caso. Anche l'assistenza infermieristica sarà caratterizzata da un team dedicato con precise figure di riferimento per il paziente: un infermiere di processo che si occuperà dell'accoglienza in reparto, di rilevare le necessità del malato e del progetto assistenziale personalizzato. Lo stesso collaborerà con l'Infermiere di settore dedicato all'assistenza diretta sul paziente.
 

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