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Giovedì 28 MARZO 2013
Roma. Idi. Scongiurata la chiusura per il San Carlo di Nancy

La decisione era stata presa dagli ispettori della Asl Roma "E" in attesa di "una dettaglia relazione che individui i pazienti ancora degenti, evidenziando quelli che verranno dimessi". Nella serata di ieri una comunicazione della Regione che garantisce "il proseguimento dell'attività assistenziale". E il Tar convoca le parti per domattina alle 10,30.

Arriva una schiarita nella vicenda che ieri ha coinvolto il San Carlo di Nancy, gettando un’ulteriore tegola su una situazione già delicatissima. Ieri, in tarda serata, una comunicazione della Regione ha assicurato che “il San Carlo Nancy proseguirà la sua attività assistenziale. La nota precedente del direttore sanitario della Asl non va intesa come rivolta a produrre la chiusura della struttura ospedaliera”. Precisazione che da parte sindacale è stata accolta con un sospiro di sollievo. “Con un atto firmato dal segretario generale della Regione Lazio si è scongiurata la chiusura temporanea”, ha esultato Natale Di Cola, segretario generale Fp Cgil Roma e Lazio.

Nel frattempo il Tar del Lazio ha convocato le parti per domattina alle 10,30 in quanto ha ritenuto opportuno "disporre l'audizione dei difensori della parte ricorrente e dell'amministrazione". E' possibile che il Tar voglia effettuare un tentativo di conciliazione tra le parti. 

Il caso si era aperto ieri, quando gli ispettori della Asl Roma E avevano trasmesso alla dirigenza dell’Idi- San Carlo un documento in cui si comunicava la sospensione delle attività dell’Ospedale San Carlo di Nancy. Il testo specificava che i vertici ospedalieri devono fornire alla Asl una "dettagliata relazione che individui il numero di pazienti ancora degenti, evidenziando quelli che verranno dimessi" e quelli per i quali "è necessario il trasferimento in altre strutture". Immediata la risposta dei dirigenti che presentavano un ricorso d'urgenza al Tar del Lazio. Nel ricorso, oltre a sottolineare che la comunicazione regionale prefigura una interruzione di pubblico servizio, i legali del San Carlo insistevano su alcuni errori di procedura da parte della Regione che inficerebbero la sospensione della autorizzazione, ricordando inoltre che il Gruppo Idi Sanità ha già provveduto, in data 25 marzo 2013, a rispondere al sollecito della Regione Lazio con una relazione documentata su sicurezza e igiene del lavoro, antincendio e conformità ai requisiti dell'accreditamento.

Anche sul fronte sindacale, la notizia era stata accolta con estrema preoccupazione. “Alla luce della già difficile situazione in cui riversa l’Idi, – commentava Sandro Bernardini, segretario della Uil Fpl di Roma -  con il rischio concreto di licenziamenti  per centinaia di lavoratori riteniamo assolutamente ingiustificato questo atto unilaterale della Sabia, specie se dalla Regione Lazio è arrivato negli ultimi giorni un chiaro segnale di intervenire sul caso Idi,  tanto da decidere l’istituzione di un tavolo permanente insieme alla amministrazione Commissariale del gruppo Idi San Carlo. Per questo  – concludeva Bernardini – chiediamo alle Istituzioni competenti di intervenire sulla questione e di verificare inoltre le condizioni per un conseguente immediato commissariamento dell’Asl Roma E”.  Poi la schiarita di ieri sera che ha sbrogliato la matassa. Almeno per il momento.
 

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