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Venerdì 12 APRILE 2013
Abruzzo. Avezzano: parti cesarei ridotti del 10% rispetto alla media nazionale
La performance di Ostetricia del centro marsicano ha prodotto un abbassamento dei cesarei al 33%, contro il 43% della media nazionale e il 45% di quella regionale. Il reparto ha anche superato il muro dei mille parti annui, con un importante contributo da parte delle coppie miste.
Ottima performance dell’Ospedale di Avezzano per il contenimento dei parti cesarei, Rispetto ai parametri nazionali, ha abbassato vertiginosamente l’asticella della media nazionale, ferma a 43%, riuscendo a ridurre fino al 33% i parti cesarei. Si tratta di 10 punti di percentuale in meno, al confronto col dato italiano, che rappresentano un’eccezione non solo in Abruzzo ma rispetto a molte regioni italiane. Un dato, quello del reparto di Ostetricia e Ginecologia del presidio marsicano, ancora più significativo alla luce dei dati recentemente diffusi dalla nostra Regione che parlano, in Abruzzo, di una media del 45%.
Bisogna poi aggiungere che Ostetricia ha superato il muro dei 1.000 parti annui. Lo scorso anno i bimbi venuti alla luce ad Avezzano sono stati 1.054 e quest’anno, da gennaio a oggi, le culle sono già a quota 255, che rappresentano il 26% del dato annuo. Dal 1 gennaio al 30 marzo scorso sono stati inoltre registrati 57 parti di coppie straniere e 13 parti di coppie miste. Le coppie miste sono composte soprattutto da etnie del Nord Africa e da rumeni mentre quelle miste da padre italiano e madre ucraina e polacca.
“C’è un progetto ha dichiarato il direttore di Ostetricia e Ginecologia, Giuseppe Ruggeri - per potenziare il servizio. Attualmente lo garantiamo nella misura del 10% ma ci sono tutte le premesse per migliorarlo. Inoltre la recente riorganizzazione delle sale operatorie e delle sale parto, nel nostro ospedale, ha portato benefici notevoli, rendendo molto più incisiva l’attività di Ostetricia. In un apposito blocco, nell’area della sale operatorie, si trovano infatti 2 sale parto e la sala travaglio, ubicazione che consente - ha concluso - di trattare al meglio e tempestivamente le donne in procinto di partorire”
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