quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 03 MAGGIO 2013
Lazio. Addio Asp. Arriva in commissione Salute legge per "internalizzarne" le funzioni

La proposta di legge, di iniziativa della giunta, prevede di fatto la messa in liquidazione dell'Asp. L'iter terminerà con il trasferimento all'interno della giunta e del dipartimento di Epidemiologia della Asl Rm/E delle funzioni finora svolte dall'agenzia.

Ridurre i costi della politica e della macchina amministrativa regionale, in particolare in ambito sanitario. Sono questi gli obiettivi della proposta di legge numero 9 del 16 aprile 2013, di iniziativa della giunta, denominata "Pacchetto 'Una Regione pulita di cui fidarsi". Il provvedimento è stato esaminato ieri dalla VII commissione 'Politiche sociali e salute' del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Rodolfo Lena (Pd).

In ambito sanitario, la commissione è stata chiamata a fornire un parere sull'articolo 34 della proposta di legge, riguardante la razionalizzazione delle funzioni svolte dall'Agenzia di Sanita' Pubblica (Asp), che di fatto viene messa in liquidazione, con il conseguente trasferimento all'interno della giunta e del dipartimento di Epidemiologia della Asl Rm/E delle funzioni finora svolte. Una discussione più ampia e articolata degli aspetti tecnici è stata rinviata alla prossima seduta, prevista per lunedì 6 maggio.

"Ci siamo dati sin dal principio un metodo di lavoro serrato - ha commentato il presidente Lena - perché siamo coscienti delle alte aspettative che i cittadini e i professionisti del settore hanno nei confronti della nostra Commissione. Va bene l'approfondimento, ma saremo attenti a coniugare i tempi della politica con quelli delle pressanti esigenze del nostro sistema sanitario regionale”. Lena ha poi voluto chiarire come si procederà in merito alla questione dell’Asp. “Non viene messo in alcun modo in discussione il lavoro e le ricerche svolti finora: si mette mano semplicemente a costi extra per le casse regionali facilmente individuabili e non legati alla mission scientifica dell'Agenzia, come quelli relativi a: Cda, fitto e gestione dei locali, utenze, consulenze esterne, acquisti di beni. La qualità del servizio reso ai cittadini laziali sarà immutata: su questo la nostra maggioranza è in grado di fornire ampie garanzie e lunedì sono certo che ne avremo conferma anche dalla relazione tecnica della Giunta, che si unirà alla visione strategica di una Sanità innovativa e al passo coi tempi”.

Riguardo il capitolo Asp è intervenuta anche la Regione, che ha diramato una nota ufficiale per chiarire alcuni aspetti che avevano suscitato polemiche. “Schierarsi contro la internalizzazione dell’Asp, significa difendere un carrozzone che i cittadini della nostra Regione non possono piu permettersi. L’Agenzia – sottolinea la nota - costa ogni anno 16 milioni, il doppio dell'Agenzia nazionale. Di questi 9 sono per il personale, e questo significa che per ogni unità si spendono 66mila 400 euro. Altri 7 milioni di euro vengono impegnati per funzioni che può tranquillamente svolgere la Regione con più razionalità e minori spese. Alcuni esempi sono sufficienti a capire che così non va: per servizi e consulenze si spendono 1 milione e 800mila euro l'anno, 850 mila euro per l’utilizzo di beni di terzi, di cui la metà per l’affitto della sede. Oltre 600mila euro l'anno costano Consiglio d'amministrazione e direzione, 2 milioni e 400mila euro sono accantonamenti per l'indennità di risultato dei dirigenti apicali, 200 mila euro è il costo mensile per i dirigenti. Asp ne conta 36 su 142 con una media di meno di 4 unità per dirigente.  200mila euro costano il collegio dei revisori dei conti, oneri vari di gestione pesano per 196 mila euro, 306 mila se ne vanno i canoni del software, 66mila per servizi grafici e tipografici. Questa modello non è piu difendibile, lo dice il buon senso” 

© RIPRODUZIONE RISERVATA