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12 MAGGIO 2013
Emilia Romagna. Rinnovato il Maggiore di Bologna. Investimento da 37 milioni

Rinnovato il cuore tecnologico dell'ospedale: Blocchi operatori, Cardiologia, Centrale di sterilizzazione, Centrale 118, Rianimazione e Terapia intensiva. A questo investimento si aggiunge la ristrutturazione delle “ali lunghe”, la parte più vecchia dell’ospedale, per un valore di circa 6 mln di euro.

Ammonta a 37 milioni di euro il costo degli interventi realizzati all’Ospedale Maggiore di Bologna, con l’attivazione dei nuovi blocchi operatori, della nuova Rianimazione, della nuova Terapia intensiva, della nuova Cardiologia e Terapia intensiva coronarica, della nuova Centrale operativa 118 e della Centrale di sterilizzazione. Un intervento che rinnova il cuore tecnologico del Maggiore, all’insegna della qualità, della sicurezza, del comfort e dello sviluppo e che rafforza ulteriormente le sue eccellenze consolidandone il profilo di ospedale punto di riferimento del Sistema sanitario regionale e nazionale. Agli interventi già realizzati, si affianca anche la ristrutturazione delle “ali lunghe”, la parte più vecchia dell’Ospedale, già completata per il 10°, 11° e 12° piano, e ancora in corso per l’8° e il 9° piano, per un valore di circa 6 milioni di euro.

Oltre al direttore generale dell’Azienda Usl Bologna, Francesco Ripa di Meana e ai rappresentanti delle Istituzioni cittadine, era presente l’assessore regionale alle politiche per la salute, Carlo Lusenti che ha  osservato: “Dobbiamo cambiare e dobbiamo farlo più in fretta, non attardarci a subire il conservatorismo o la visione corta di chi pensa che per per migliorare, si debba conservare e ripetere. Non c’è nulla che cambia più in fretta del mondo della sanità, perché risponde a bisogni che cambiano, non perché si devono ridurre i costi. E noi dobbiamo essere all'altezza di questo cambiamento e spiegarlo ai cittadini - ha concluso - far capire che il cambiamento porta miglioramento, più qualità e sicurezza, mentre invece il cambiamento troppo spesso viene letto come una derivata del razionamento. Che peraltro stiamo subendo”.

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