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Lunedì 13 MAGGIO 2013
Giovani medici Day. Domani a Montecitorio per tutelare il futuro della sanità

L'obiettivo è richiamare l’attenzione delle Istituzioni sull’iter formativo ed occupazionale per fermare la “marea bianca” che lascia l’Italia per trovare migliori condizioni professionali all’estero. Ultima chiamata per fermare un “conflitto tra generazioni” ed un’emigrazione che sta impoverendo il nostro Ssn.

"Cambiare il Paese, per non cambiare Paese: riscopriamo in Italia l'orgoglio di essere Medici!". È questo lo slogan coniato dall’Associazione Italia Giovani Medici (Sigm) assieme al Comitato Pro Concorso Nazionale, network di 7.000 tra studenti in medicina e medici aspiranti specializzandi spontaneamente aggregatosi tramite il web per chiedere la riforma delle modalità di selezione per l’accesso alle scuole di specializzazione di medicina, per il lancio del “Giovani Medici Day”, un’iniziativa a tutela del futuro della componente giovane delle professione medica e, quindi, della sanità Italiana. L’obiettivo della campagna è quello di portare immediatamente all’attenzione del nuovo Governo e del rinnovato Parlamento le gravi problematiche che affliggono la condizione dei giovani camici bianchi italiani, da tempo denunciate e per larga parte ancora irrisolte.

“La recente riduzione dei 500 contratti ministeriali ha toccato un nervo scoperto – ha spiegatp Andrea Silenzi, Vice Presidente Nazionale Sigm – perché conseguenza della mancata assunzione di responsabilità da parte della politica e di quanti sono al governo della professione medica. Vogliamo aiutare la politica a sintonizzarsi sui problemi dei giovani ed a fare quelle riforme che ci rimettano al passo con l’Europa – ha continuato Silenzi – nella convinzione che, altrimenti, il fenomeno della ‘marea blanca’ non sarà noto solo per le proteste in piazza dei medici spagnoli, ma anche per il numero sempre maggiore di giovani medici italiani che scelgono di tentare fortuna all’estero”. Pericolo che il Sigm denuncia da alcuni anni e che, in assenza di interventi urgenti, impoverirà irrimediabilmente il Ssn. Già nel 2009, infatti, circa 1.000 giovani medici hanno fatto richiesta al Ministero della Salute del certificato di congruità, necessario per esercitare la professione all’estero, ed il trend è in ascesa.

Molti sono i nodi irrisolti che necessitano di una volontà politica forte per essere sciolti e molte sono le criticità da risolvere, come da tempo denuncia il Sigm. “La nostra Associazione da anni rappresenta l’urgenza di una complessiva rivisitazione del sistema formativo pre e post lauream di medicina in Italia - ha affermato Andrea Ziglio, Coordinatore nazionale Dipartimento Specializzandi del Sigm - a tal proposito poniamo l’attenzione sulla necessità di adozione di un corso di laurea in medicina maggiormente professionalizzante e permeabile alle best practice europee, passando per la laurea abilitante ed un concorso di accesso alle scuole di specializzazione oggettivo e meritocratico, che sia in linea con un’adeguata programmazione del fabbisogno di professionalità mediche per rispondere alle esigenze del nostro Ssn”.  “Infatti, se ogni anno fanno il loro ingresso a medicina circa 10.000 matricole e poi, nel post lauream, l’accesso alla formazione dei neolaureati è possibile soltanto per 4.500 specializzandi e circa 800 corsisti di medicina generale, allora i conti non tornano! Ancora meno se si considera che in questo modo stiamo investendo denaro ‘a fondo perduto’ nella formazione di professionalità quanto mai necessarie per la nostra sanità ma che, allo stato attuale, nel nostro Ssn non troveranno mai spazio”, ha concluso Ziglio.

L’invito è rivolto a tutte le componenti del variegato mondo della giovane professione medica che, con spirito indipendente e propositivo, ovvero mettendo da parte ogni influsso partitico, baronale o sindacale che si è reso responsabile dell’attuale situazione, intenderanno condividere con i Giovani Medici (Sigm) ed il Comitato Pro Concorso Nazionale questa battaglia di civiltà tesa a scongiurare l’emigrazione massiva delle migliori energie del Paese ed il conflitto “tra giovani”, frutto dello scaricare il peso della mancate, o comunque inadeguate, politiche professionali sulle spalle delle giovani generazioni di medici.

La manifestazione vuole essere inoltre una naturale continuazione della mobilitazione dei giovani medici iscritti al corso di formazione specifica di Medicina Generale, tenutasi a Roma il 15 maggio 2012. “Ad un anno esatto di distanza dall’avvio della ‘Primavera dei giovani medici di medicina generale’ nulla è cambiato – ha affermato Antonello Mancini, del Dipartimento Medicina Generale del Sigm - non ci rassegniamo allo stato di inerzia che caratterizza la formazione specifica di medicina generale e chiediamo che sia resa pubblica ed operativa la riforma del corso triennale che da anni giace nei cassetti del ministero. Chiediamo, inoltre, l’adozione di un contratto di formazione anche per i corsisti di medicina generale, al pari di quanto avviene per le scuole di specializzazione medicina. – ha proseguito Mancini – e per questo chiediamo il sostegno dei colleghi specializzandi alle nostre richieste, in controtendenza ai tentativi maldestri di tenere disuniti i giovani adottati in passato”.

Cinque i punti da affrontare per ridare dignità e futuro alla professione medica in Italia:

1. Rilancio della formazione medica post lauream attraverso l’adeguamento del capitolo di spesa della formazione medica specialistica e l’adozione di un contratto di formazione specifica in medicina generale.

2. Riforma immediata del concorso di accesso alle scuole di specializzazione, nel segno del merito e della trasparenza.

3. Corretta programmazione (quantitativa e qualitativa) del fabbisogno di professionalità mediche da formare ed adozione di politiche di sostegno all’accesso dei giovani medici al mondo del lavoro in modi (superamento del precariato) e  tempi che siano in linea con l’Europa (riconoscimenti per ridurre il divario tra neoassunti e fasce apicali).

4. Riconfigurazione del trattamento previdenziale dei medici (con particolare riferimento ai giovani professionisti ed al duplice iniquo inquadramento Inps/Enpam dei medici in formazione specialistica) ed individuazione dei vertici previdenziali a suffragio universale.

5. Sostenere l’accesso alla ricerca, vero volano di sviluppo per la sanità e per il Paese, dei giovani medici al pari di quanto avviene nell’UE.

“Vogliamo rilanciare il ruolo sociale del medico. Ma per fare ciò è indispensabile sostenere l’accesso dei giovani medici in tempi ottimali al mondo del lavoro ed alla ricerca - ha incalzato Walter Mazzucco, Presidente Nazionale del Sigm - bisogna ridare speranza alle giovani generazioni di medici, attraverso il superamento del precariato e la riduzione del divario tra neoassunti e fasce apicali. Ma per fare ciò - ha concluso - occorre investire nell’assistenza territoriale. La nostra ambizione è far riscoprire ai colleghi l’orgoglio di essere medici in Italia e la passione di svolgere la Professione più bella del mondo in corsia, negli ambulatori e nei laboratori, negli angoli più disagiati della propria città o nelle parti più povere del mondo”.

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