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Martedì 28 MAGGIO 2013
Chiusura Opg. Fp-Cgil: “Creare luoghi di cura, non di detenzione”. 

Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale Fp-Cgil e Massimo Cozza Fp-Cgil Medici si oppongono alla creazione di strutture speciali dove trasferire chi soffre di disturbi psichici quando saranno chiusi gli Opg. Il rischio scrivono in una lettera aperta a Governo, Parlamento e Regioni è di “far saltare gli stessi principi della legge 180”. 

Con una lettera aperta indirizzata alle ministre della Salute Beatrice Lorenzin e della Giustizia Annamaria Cancellieri, alle Commissioni parlamentari competenti e agli assessori regionali alla Salute, Fp-Cgil ed Fp-Cgil Medici lanciano un grido d'allarme sugli Opg.  “L’apertura di strutture speciali in ogni regione, i mini Opg, rischiano di far saltare gli stessi principi della legge 180”.
 
“La legge sulla chiusura può mettere la parola fine alla storia drammatica dei manicomi criminali – affermano Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale Fp-Cgil e Massimo Cozza, Segretario Nazionale Fp-Cgil Medici – ma la strada che va verso l’apertura di strutture speciali in ogni regione, i cosiddetti mini Opg, e affida una responsabilità detentiva ai Dipartimenti di Salute Mentale, rischia di far saltare gli stessi principi della legge 180”.
 
“Si riaffermerà così il concetto che la violenza è causata dai disturbi psichiatrici – continuano i due sindacalisti – che il compito dello psichiatra e degli operatori dei Dipartimenti di Salute Mentale è il controllo sociale. È il definitivo ritorno alla logica manicomiale: gli psichiatri e gli operatori sanitari che diventano guardie, la cura che diventa custodia”.
 
“Il superamento della logica manicomiale non può prescindere dalla modifica del codice penale, dalla definitiva assunzione dei pilastri della legge 180 – concludono Taranto e Cozza – come non può avvenire in un contesto di progressivo ritiro dello Stato e dei servizi pubblici dalla prevenzione e dalla cura nel campo della salute mentale. È necessario l'impegno e il coinvolgimento di tutti, a partire dai sistemi sanitari regionali, ma soprattutto è urgente arrestare la progressiva erosione delle risorse economiche e di personale destinate al settore, che in questi anni ha subito tagli senza precedenti”

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