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Mercoledì 19 GIUGNO 2013
Infermiera/prostituta. Un’associazione indegna
Gentile Direttore,
le scrivo per informarla di un avvenimento che in questi giorni ha toccato in modo spiacevole la sensibilità dell'intera categoria professionale a cui appartengo, quella degli infermieri. In un'intervista riportata dal giornale online Lettera43 lo scorso 14 giugno, la dottoressa Giuliana Proietti, psicoterapeuta di Ancona e forte sostenitrice dell'istituzione di una nuova figura sanitaria pubblica destinata alla soddisfazione dei bisogni di natura sessuale dei disabili (il/la cd. "terapista sessuale") , ha pronunciato delle frasi piuttosto infelici che coinvolgono la nostra categoria professionale, affermando che "ci sia un labile confine tra questo tipo di infermiera e la prostituta" e che "Se ragionassimo senza malizia capiremmo che non c'è tutta questa differenza tra mettere un catetere e fare una masturbazione".
Ovviamente tutto questo ha scatenato l'indignazione di noi infermieri, e le proteste sono state così tante, e così forti, che ieri, 18 giugno, Annalisa Silvestro, presidente di IPASVI, ha rilasciato una dichiarazione sul sito della Federazione in cui vengono richieste scuse ufficiali da parte della dottoressa e che si procederà, altrimenti, per vie legali.
Non voglio dilungarmi qui sulle ragioni che stanno alla base dell'offesa così fortemente e trasversalmente percepita da tutti noi appartenenti alla professione - per farvi un'idea di questo basta che diate un'occhiata al tenore dei commenti rilasciati in calce all'articolo pubblicato da lettera43 e ad un secondo articolo, pubblicato dal giornale online Nurse24, che cita il primo e che ha il merito di essere l'unica (e, sottolineo, l'unica) altra fonte d'informazione che ha riportato il fatto.
Vorrei invece sottoporvi la mia forte perplessità di vostra lettrice riguardo al fatto che la vostra testata, che in quanto a diffusione e importanza è il primo quotidiano italiano online a carattere sanitario, non abbia riservato neanche 2 righe alla vicenda.
Mi domando:
Siamo davvero così insignificanti come categoria professionale? Avete ritenuto che una notizia del genere non potesse suscitare abbastanza interesse nel serbatoio dei vostri lettori? Volete a questo proposito che vi ricordi quante sono le unità infermieristiche distribuite su tutto il paese e quale sia il loro fondamentale contributo al mantenimento di un sistema sanitario che fa acqua da tutte le parti?
Credete che sia importante parlare di infermieri solo quando si tratta di piani economici, tagli, stipendi e ferie, e che non sia altrettanto fondamentale trattare della loro immagine professionale quando questa rischia di venire offesa, derisa, bistrattata, o semplicemente dimenticata?
Inoltre la dottoressa Proietti, occupandosi di questioni inerenti la salute ed essendo quindi un'esponente del mondo sanitario al pari di altri, potrebbe essere stata vittima di un fraintendimento, potrebbe incorrere in vicissitudini di ordine deontologico; dunque, è vostro dovere giornalistico, in quanto Quotidiano "Sanità", approfondire in modo oggettivo la faccenda e farvi luce.
Non mi accontento di una lettera di risposta. Mi piacerebbe che un articolo da parte vostra fosse dedicato a questo caso, per rispetto della mia categoria professionale, e per rispetto di tutti.
Francesca Giusti
Gentile dottoressa Giusti,
le confesso che sia l’intervista alla dottoressa Proietti che la replica della dottoressa Silvestro e il relativo dibattito, ci sono sfuggiti. (Tra l’altro la replica di Silvestro è apparsa sul sito Iapsvi solo ieri e la Federazione non ha al riguardo emanato alcun comunicato stampa per segnalare la cosa).
Detto ciò temo di deluderla dicendole che... magari ci fosse sfuggito solo quest’episodio! Nel nostro lavoro quotidiano di informazione siamo di fronte a una tale massa di notizie che, mi creda, neanche una redazione dieci volte la nostra potrebbe essere certa di seguirle tutte con la dovuta attenzione.
Per questo ben vengano segnalazioni come la sua che ci consentono di dare spazio anche a news che altrimenti non avremmo registrato.
Per concludere ritengo però alquanto ingenerose le sue critiche finali e temo che lei, forse ancora adombrata dalla polemica con Proietti, ci abbia incluso inopportunamente (e immeritatamente) tra i soggetti con cui “prendersela”.
In quanto alla sua richiesta di un nostro articolo sulla vicenda penso che al momento quanto da lei scritto e sopra pubblicato offra a tutti ampio materiale di riflessione.
C.F.
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