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Martedì 25 GIUGNO 2013
Quella pubblicità “disgustosa”
Gentile redazione,
Quotidiano Sanità si fa apprezzare dai medici, anche specialisti, per una certa attenzione alle notizie rilevanti scientifiche e non e anche per una impaginazione moderna e piacevole. Noto quindi con un certo stupore, misto a disgusto, che abbondano le pubblicità di risarcimenti per errori medici, una piaga che affligge la nostra attività nel contesto dei tristi tempi di invidia sociale e professionale che ci tocca vivere.
Immagino che "pecunia non olet", come dicevano i Latini, per cui è inutile chiedere di rinunciarvi. Considerato però il dubbio gusto di parlare di corda in casa dell'impiccato, per così dire, si potrebbe riunire tutte queste vantaggiose offerte per prendere un po' di soldi a questi incapaci di medici dentro una caselletta, magari proprio con l'effigie del nodo scorsoio, al fine di impedire ai medici come me, anche solo di mettervi l'occhio sopra.
Con molta gratitudine
Alessandro Longo
Gentile dottor Longo,
pur non avendo ben compreso la sua idea della “caselletta”, convengo che una certa pubblicità possa provocare un certo fastidio.
Ma non è solo questione di “pecunia non olet”. La realtà è che quel mondo esiste. Agisce alla luce del sole e si fa anche pubblicità. Così avviene da anni negli Usa e in molti altri Paesi. Non mi piace, non ci piace. Ma è così e con questa realtà (più avvocati che medici nelle corsie) temo ci si debba abituare a convivere. Anche storcendo il naso e provando “stupore, misto a disgusto”…
Un caro saluto
C.F.
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