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Venerdì 28 GIUGNO 2013
Fnomceo: una "piattaforma dei diritti" per le donne medico

Applicare le leggi che già ci sono a tutela della maternità e della genitorialità, lavorando per estenderle a tutte le categorie mediche, compresi i convenzionati e la libera professione. L’Osservatorio Fnomceo sulla professione al femminile prepara una piattaforma, riunendo le rappresentanti dei sndacati e quelle delle consulte Enpam.

Costruire una piattaforma unitaria che tuteli i diritti delle donne nella professione medica e odontoiatrica. Era questo l’obiettivo dell’incontro che si è svolto ieri a Roma, convocato dall’Osservatorio Fnomceo della professione medica e odontoiatrica femminile (che ha sostituito l’antiquata versione della Commissione pari opportunità) e che ha coinvolto le rappresentanti di molti sindacati medici e le donne che siedono nelle quattro Consulte Enpam. Alla riunione hanno partecipato anche Maria Grazia De Marinis, presidente del Corso di Laurea in Infermieristica Università Campus Bio Medico di Roma, Francesca Romana Pezzella, della Rete Armida, Maria Paglia, del tavolo di coordinamento delle professioni al femminile di Reggio Emilia., e Maura Cossutta, di Se non ora quando-sanità.

Un primo incontro che è servito a mettere sul tavolo i molti problemi esistenti, dalla mancanza di tutela per le donne medico in maternità in alcuni profili (come la Continuità Assistenziale) al “tetto di cristallo” che spesso blocca le professioniste negli avanzamenti di carriera, e che soprattutto segna l’inizio di un percorso, come ha sottolineato la coordinatrice dell’Osservatorio Annarita Frullini.
I molti interventi hanno sottolineato la volontà di trovare modalità e proposte unitarie, che leghino le professioniste di diverse tipologie e sigle sindacali rendendo più efficace il loro lavoro. E tra le proposte condivise e immediatamente realizzabili c’è quella di vigilare sull’applicazione di leggi e norme già esistenti, sia sui temi della tutela della maternità e della genitorialità sia sulla trasparenza e correttezza nelle nomine e negli incarichi.
Un primo atto di questa assise al femminile sarà la stesura di una lettera rivolta alla ministra Beatrice Lorenzin per rimarcare la necessità di tener conto, in relazione all’annunciato riordino dell’orario di lavoro medico, delle specificità di ciascun area di lavoro e delle specificità di ciascun genere, soprattutto per quanto riguarda il momento biologico della maternità.

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