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Giovedì 11 LUGLIO 2013
Previdenza. Giovani medici: “Non tassiamo gli studenti"

La Simg ha molte perplessità sulla proposta dell'Enpam di far versare i contributi previenziali anche ai laureandi in medicina. In alternativa valutare una forma di indennizzo economico per i tirocini professionalizzanti, da utilizzare in parte per generare una contribuzione previdenziale.

L’associazione Italiana dei Giovani Medici (Sigm) esprime perplessità in merito alla proposta dell’Enpam di anticipare l’inizio della contribuzione già agli ultimi anni del corso di laurea in medicina ed in particolare dell'introduzione di questa a mezzo di un emendamento al Decreto-legge n. 76 del 28 giugno 2013, recante "primi interventi urgenti per la promozione dell'occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale, nonché in materia di Imposta sul valore aggiunto e altre misure finanziarie urgenti".

Premettendo che occorrerà conoscere i termini di tale proposta ancora fluida prima di potersi esprimere in maniera compiuta, in via preliminare però i Giovani Medici si sono dichiarati non favorevoli ad iniziative che possano gravare unilateralmente, ed in maniera obbligatoria, sugli studenti e le loro famiglie, in particolare in un momento storico di così grave crisi economica. Né convince l’ipotesi di facilitare l’accesso a forme di prestito d’onore per far fronte a tale onore contribuitivo.  "Per di più - si legge in una nota Sigm - è lecito domandarsi se una contribuzione così esigua, come quella ipotizzabile, possa essere effettivamente utile alla determinazione di un miglior trattamento previdenziale. Di contro, il Sigm sarebbe disponibile a valutare l’adozione di una forma di indennizzo economico per i tirocini professionalizzanti degli ultimi due anni del corso di laurea in medicina, in analogia a quanto già avviene in alcuni altri paesi stranieri, parte del quale utilizzare per generare una contribuzione previdenziale".

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