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Giovedì 11 LUGLIO 2013
Regioni: “No a coltivazione Ogm sul territorio nazionale”

Approvato un ordine del giorno della Conferenza delle regioni dove si chiede al Governo di procedere all’attivazione dell’esercizio della clausola di salvaguardia in base alla Direttiva europea. Il caso sollevato dopo che in Friuli Venezia Giulia sono avvenute semine di mais geneticamente modificato.

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato oggi un ordine del giorno in materia di Ogm (Organismi Geneticamente Modificati). Nel testo si ribadisce la “posizione delle Regioni, di assoluta contrarietà a consentire la coltivazione di OGM sul territorio nazionale” e si ricorda che le Regioni in passato più volte hanno chiesto “al Governo di procedere all’attivazione dell’esercizio della clausola di salvaguardia (prevista dall’art. 23 della Direttiva 2001/18/CE2)” che, peraltro, sono state espresse e adeguatamente motivate in diverse occasioni, dal 2010 ad oggi”.
 
“Ad oggi, nonostante le richieste delle Regioni e del Parlamento, il Governo non ha ancora proceduto con l’attivazione delle procedure di emergenza (ai sensi dell’articolo 34 del Regolamento CE n. 1829/2003, in base della procedura prevista dall’articolo 54 del Regolamento CE n. 178/2002)”.
“Nel frattempo – si legge nell’ordine del giorno approvato dalla Conferenza delle Regioni - sono avvenute  semine di mais MON810 in Friuli Venezia Giulia” e  tale coltivazione può rappresentare - come documentato dal dossier che Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA) ha predisposto su incarico del Ministero delle politiche agricole - , “un rischio per l’agroambiente anche in relazione ad eventuali contaminazioni di colture biologiche e convenzionali”.
 
“Vista l’urgenza di emanare il provvedimento di divieto al fine di impedire ulteriori semine nel territorio nazionale” la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome “chiede al Governo di attivare le procedure di emergenza (ai sensi dell’articolo 34 del Regolamento (CE) n. 1829/2003, in base alla procedura prevista dall’articolo 54 del Regolamento CE n. 178/2002)  con la sollecita emanazione del conseguente provvedimento di divieto di coltivazione di OGM”.  La  Conferenza delle Regioni  manifesta comunque “ la propria disponibilità a lavorare congiuntamente con il Governo per definire i contenuti di una norma nazionale che affronti in maniera organica la problematica OGM e colmi il vuoto legislativo che si è prodotto a seguito della sentenza della Corte Costituzionale, facendo salva la clausola c.d. di “salvaguardia””.

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