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Giovedì 19 SETTEMBRE 2013
Dl Femminicidio. Sì con osservazioni dalla Commissione Affari Sociali della Camera 

Prevedere dei centri antiviolenza e delle case rifugio, una ogni diecimila abitanti, e istituire un Fondo per il contrasto della violenza sulle donne, finanziato annualmente dalla legge di stabilità, da ripartire tra le regioni. Queste le osservazioni della XII Commissione al Dl sulla violenza di genere.

Ieri la Commissione Affari Sociali ha approvato il parere, favorevole con condizioni, al decreto legge 93/2013: Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere. Il decreto, presentato dal governo prima della pausa estiva, prevede un giro di vite contro la violenza nei confronti delle donne. Gli obiettivi del Dl, nelle intenzioni dell’esecutivo sono sostanzialmente tre: prevenire la violenza di genere, punirla e proteggere le vittime.
 
Iniziato l’esame alla Camera del Decreto tutte la commissioni di competenza stanno esaminando il provvedimento che per metà ottobre deve essere convertito in legge. La Commissione Affari Sociali nell’esprimersi positivamente ritiene però che sia necessaria, per dare continuità all'attuazione del Piano d'azione contro la violenza sessuale e di genere e al fine di “incrementare e rendere uniforme su tutto il territorio nazionale, in misura di almeno uno ogni diecimila abitanti, la presenza dei centri antiviolenza e delle case rifugio, affinché tali strutture operino in maniera integrata con la rete dei servizi socio-sanitari e assistenziali territoriali”.
 
In più la Commissione ritiene che le Commissioni competenti dovrebbero “inserire una nuova disposizione che preveda l'istituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, di un apposito Fondo denominato «Fondo per il contrasto della violenza nei confronti delle donne nonché organizzazione dei centri antiviolenza e delle case rifugio», finanziato annualmente dalla legge di stabilità, da ripartire tra le regioni”.

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