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Venerdì 20 SETTEMBRE 2013
Concorso specializzazione ‘pilotato’ alla Sapienza. Partono le indagini

Il rettore dell'Università romana, Luigi Frati chiederà un relazione “scritta e dettagliata” a Francesco Fedele, il direttore della scuola di specializzazione di Cardiologia, oggetto del caso. Il Ministro Carrozza: “La migliore risposta è la graduatoria unica nazionale” contenuta nel Dl Scuola. Indaga anche la procura di Potenza.

Non è passato sotto traccia il caso sollevato dal quotidiano la Repubblica che sembra far emergere l’ennesimo scandalo legato ai concorsi per l’accesso alle scuole di specializzazione. Il rettore de La Sapienza, Luigi Frati, chiederà un relazione "scritta e dettagliata" a Francesco Fedele, il direttore della scuola di specializzazione. “Se uno studente farà un esposto “ - dice Frati – “lo analizzerò e valuterò le eventuali conseguenze”.
 
“L'inchiesta amministrativa interna è partita e i margini di rischio per i sedici post-laureati premiati dalla commissione di Cardiologia ci sono”, si legge sul giornale romano.

Sul tema è intervenuta anche il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza: “La migliore risposta a questi concorsi è la futura graduatoria nazionale, l'abbiamo appena varata per decreto e cercheremo di renderla operativa al più presto”. 

Secondo il quotidiano “sulle prove romane del 7 luglio già stava indagando la procura di Potenza, che si è accorta che sette studenti lucani grazie a finanziamenti della Regione Basilicata sono stati inseriti "a forza" all'interno di diverse specialità mediche in Italia, tra cui la Cardiologia 1 romana. Qui, infatti, in graduatoria c'è una cardiologa lucana di 28 anni. La procura ritiene che gli inserimenti siano stati illegittimi: la media degli specializzandi originari della Basilicata negli atenei d'Italia è straordinariamente alta”.
 
Sdegno, anche se non sorpresa da parte degli studenti.
 
“La recente vicenda della Sapienza – scrive in una nota il Segretariato italiano dei giovani medici (Sigm) -  non fa altro che rimarcare i noti limiti dell’attuale modalità di selezione per l’accesso alle scuole di specializzazione di medicina, che hanno reso “ordinario” in tutte le università del Paese un sistema fondato sulla fidelizzazione del candidato, criterio che troppo spesso ha prevalso sulle capacità e sulla preparazione del medico, come più volte denunciato dalla nostra Associazione”.
 
Nessuno stupore anche per il Comitato Pro Concorso Nazionale per l'accesso alle specializzazioni mediche che si dichiara “purtroppo non sorpreso dalle notizie riportate. Il gruppo nasce dall'insieme di sconforto e frustrazione che molti di noi hanno provato e provano in ragione dei meccanismi descritti nell'articolo, che purtroppo in moltissime scuole di specializzazione sono la prassi. I molti scandali giornalistici o di rilevanza penale resi noti sono solo la punta di un iceberg, minima rappresentazione di un sistema minato già nelle sue fondamenta. È  infatti inaccettabile la discrezionalità garantita alle commissioni locali dal regolamento dell'attuale concorso, da cui deriva la creazione di veri e propri "feudi" all'interno dei quali bisogna garantirsi la fiducia del feudatario, o dei suoi vassalli, per poter avere la speranza di accedere alla scuola di specializzazione. In questo scenario, che purtroppo costituisce la regola più che l'eccezione, storie come quella del "medico deluso" sono le storie di tutti noi, di chi non ha santi in paradiso”.

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