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Martedì 12 NOVEMBRE 2013
Costi standard ospedalieri. Diminuiscono i ricoveri ma aumenta la spesa 

Nel 2011 incremento del 2%. Meno ricoveri in assoluto ma crescono quelli ad alta complessità che costano di più. E per una serie di Drg vi è una significativa differenza tra la tariffa riconosciuta dal Ssn e i reali costi sostenuti dall'ospedale. Questi i dati sui costi dei ricoveri 2011 riguardanti 9 Regioni e 31 ospedali, illustrati dal Nisan al convegno di Aosta.

I costi per i ricoveri sono cresciuti del 2% rispetto al 2010 e ciò è probabilmente dovuto alla diminuzione dei ricoveri poco complessi in favore di un incremento di quelli ad alta complessità con costi maggiori. Sul totale della spesa per ricovero i costi di struttura (pulizie, pasti, servizi amministrativi e tecnici, ecc.) rappresentano quasi 1/3 del totale dei costi. Inoltre, vi è un’incoerenza tra i costi standard evidenziati per singolo episodio di ricovero rispetto alle tariffe in vigore. Cioè per una serie di Dgr - soprattutto quelli ad alta complessità - vi è una significativa differenza tra la tariffa riconosciuta dal Sistema sanitario nazionale e i reali costi sostenuti dall'ospedale. Questi i principali dati emersi ad Aosta nel III workshop nazionale sui costi standard in sanità organizzato dal Nisan.
 
Efficienza ed economicità gestionale sono stati al centro del dibattito. In particolare per l'occasione sono stati presentati i costi standard dei ricoveri ospedalieri sulla base dei costi 2011 elaborati attraverso il metodo Hospital Patient Costing (HPC).
I dati emersi riguardano le 9 Regioni campione prese in esame: Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, P.a. di Bolzano, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Puglia.
 
In tutto sono stati 31 gli ospedali coinvolti (Ircss, aziende ospedaliere pubbliche e private, ospedali di Asl).
La dimensione del campione è importante: attiene, infatti, ad un valore di 4,1 miliardi di euro e si basa sull'analisi di 641.442 dimissioni per acuti, pari a 4.566.872 giornate di ricovero, 25.411 osservazioni brevi intensive, 317.528 giornate di riabilitazione/lungodegenza, 722.705 giornate di accesso per day hospital e per prestazioni ambulatoriali complesse (ad esempio: chemioterapie).

Come ha sottolineato Adriano Lagostena, Direttore Generale dell’Ospedale Galliera di Genova e Coordinatore del Nisan, “il vero valore dell’individuazione di costi standard è che esso consente di avviare una politica di benchmark tra aziende, in modo tale da sapere in che modo si colloca una singola azienda sanitaria rispetto ad uno standard. Questo diviene uno strumento fondamentale di gestione sia a livello di azienda che a livello regionale. Spesso si ritiene che l’efficienza sia nemica dell’efficacia. Invece attraverso l’utilizzo dei costi standard, si potrebbe migliorare concretamente anche l’efficacia delle prestazioni”.
 
Il costo standard rappresenta dunque un obiettivo a cui tendere per aumentare l’efficienza dell’azienda, ma, quel che è più importante, è che non viene calcolato “a tavolino”, ma deriva da una verifica reale sul campo. La sperimentazione di Nisan vuole contribuire a calcolare sul campo questo costo. L’obiettivo della rete viene così riassunto da Lagostena: “Nel momento in cui le aziende sanitarie sono in grado di utilizzare strumenti di gestione aziendale per calcolare quanto costano, hanno immediatamente anche il bisogno di sapere se tale valore è alto o basso rispetto a uno standard. Si sente cioè l’esigenza di un confronto”. 

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