quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Martedì 26 NOVEMBRE 2013
Costi Standard. La scelta delle tre Regioni benchmark in Stato-Regioni
Giovedì prossimo dovremmo conoscere quali saranno, tra Umbria, Emilia Romagna, Marche, Lombardia e Veneto, le tre Regioni benchmark per la prima applicazione dei costi standard ai fini del riparto del fondo sanitario. L'intesa appare infatti certa dopo la disponibilità dlele Regioni ad avviare il sistema per il riparto 2013.
Nella Conferenza Stato-Regioni del prossimo giovedì, i governatori saranno chiamati ad indicare le tre Regioni di riferimento “per la determinazione del fabbisogno sanitario standard”, tra le cinque indicate dal Ministero della Salute (Umbria, Emilia Romagna, Marche, Lombardia e Veneto).
L’accordo questa volta pare certo, stando almeno a quanto dischiarato lo scorso 6 novembre, a margine della Conferenza delle Regioni, dal presidente delle Regioni, Vasco Errani: “Vogliamo avviare i costi standard già dal 2013, in via sperimentale, perché siamo alla fine dell’anno e approveremo il decreto sulle cinque regioni di riferimento”.
A queste si sono poi aggiunte anche le dichiarazioni dell’assessore alla Salute della Regione Toscana, Luigi Marroni, il relatore del documento di modifica dei costi standard che diventerà la base per costruire una specifica proposta emendativa all’attuale assetto: “Per il 2013 abbiamo convenuto di applicare i criteri stabiliti dal Ministero della Salute nel luglio scorso e quindi di provvedere al riparto del fondo seguendo la logica delle cinque regioni benchmark dalle quali selezionare le tre di riferimento”.
Sarà poi all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni l’accordo avente ad oggetto “Disciplina del procedimento di contrattazione colletiva per il rinnovo degli accordi con il personale convenzionato con il Servizio sanitario nazionale”. Nel testo viene indicato come la delegazione di parte pubblica per il rinnovo degli accordi collettivi nazionali con il personale convenzionato con il Ssn e con le farmacie pubbliche e private viene costituita dalla struttura tecnica interregionale – Sisac – composta dai rappresentanti regionali nominati dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni. Di questa delegazione di parte pubblica faranno parte anche, limitatamente alle materie di rispettiva competenza, un rappresentante per ciascuno dei Ministeri dell’economia e finanze, del lavoro e politiche sociali, e della salute, designato dai rispettivi ministri. La parte sindacale, invece, è costituita dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative in campo nazionale di ciascuna categoria individuate in base al criterio della consistenza associativa rilevata dalla Sisac.
Nella riunione si esaminerà anche il parere sulla proposta del Ministero della Salute di "Obiettivi e criteri ai fini della ripartizione tra le Regioni, per l'anno 2013, dei fondi da destinarsi alla rintracciabilità del sangue e degli emocomponenti" (oltre 1,3 mln), sulla notifica degli effetti indesiderati e incidenti gravi (624.907 euro) e per l'applicazione delle norme Ue sul sistema di qualità sei servizi trasfusionali (756.307 euro).
Infine, si rinnova per il periodo 2013-2015 l'accordo Federterme-Regioni sull'erogazione delle prestazioni termaliche rivede nella parte economica - con un aumento delle tariffe di 10 milioni nei tre anni (+3%) - delle patologie tutelate, delle prestazioni e della ricerca scientifica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA