quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 17 DICEMBRE 2013
La crisi abbatte i redditi dei professionisti: -10,4% in 3 anni. Ma ai medici è andata meglio 

Il calo, oltre ad essere più contenuto, arriva dopo il forte aumento registrato tra il 2008 e il 2009, a fronte del costante calo dei redditi dei professionisti della altre aree. In pratica, tra il 2005 e il 2012, i redditi reali dei professionisti delle aree tecniche, giuridiche e sociali sono scesi, anche oltre il 20%, quelli dell’area sanitaria, influenzati soprattutto dai medici, sono aumentati dell’11,7%. I dati nel Terzo Rapport Adepp.

La crisi è arrivata ovunque, anche tra professionisti la cui attività era caratterizzata da forti redditi e gradi di autonomia professionale. I “privilegiati”, così erano considerati. Ma si tratta di una realtà che non esiste più, secondo l’Associazione delle casse previdenziali private (Adepp), e anche secondo il Censis. A dimostrarlo non solo il rapporto presentato ieri dal Censis in occasione di un convegno promosso dall’Adepp, ma anche il Terzo rapporto della stessa associazione della previdenza privata, che sottolinea come il reddito medio dei liberi professionisti sia sceso in termini reali, tra il 2009 e il 2012, del 10,4%. Ma non per tutti è andata allo stesso modo. Se tra il 2005 e il 2012 la caduta per l'area definita 'giuridica' è stata pari al 21,2%, per l’area sanitaria, influenzata in particolare dai medici e dagli odontoiatri, in quello stesso periodo si è complessivamente registrato un aumento dell’11,7% dei redditi, pur con un trend al ribasso negli ultimi 3 anni.

L’analisi dell’Adepp si basa sui dati del 2012 dei suoi 1.390.846 iscritti contribuenti, di cui 50.254 pensionati attivi. Infatti sono parte dell’Adepp anche gli enti previdenziali dei professionisti della sanità. I medici e gli odontoiatri, iscritti all’Enpam, rappresentano addirittura il 25,9% di tutti gli iscritti Adepp. L’Enpap, cioè gli psicologi, il 3,01%, l’Enpapi (infermieri) l’ 1,87%, l’Enpav (veterinari) l’1,97%, l’Enpab (biologi) lo 0,80%. Fino a pochi mesi fa faceva parte dell’Adepp anche l’Enpaf, l’ente previdenziale dei farmacisti, che ha però deciso recentemente di lasciare l’associazione delle casse private e non ha fornito i dati utili alla rilevazione.

Ma vediamo i dettagli riguardanti l’area sanitaria contenuti nel Terzo Rapporto Adepp.

Come accennato, se si considera la variazione subita dai redditi nominali dei liberi professionisti negli anni compresi tra il 2009 e il 2012 si nota una diminuzione percentuale pari a circa il -3,2% e una corrispettiva variazione in termini reali pari a circa il -10,4%. Ma dal rapporto emerge subito come la congiuntura economica abbia inciso in maniera differente sui redditi delle diverse categorie professionali. “In particolare, gli andamenti dei redditi prodotti dagli iscritti appartenenti all’area sanitaria risultano essere in controtendenza rispetto alle altre categorie” e “tali differenze dipendono dalle peculiarità che caratterizzano le attività professionali ricomprese all’interno di quest’area e in particolare dalle dinamiche dei redditi prodotti dagli iscritti all’Enpam”, spiega l’Adepp, evidenziando che gli iscritti liberi professionisti Enpam (cioè medici e odontoiatri, che al 2012 sono circa 155.000) “forniscono un rilevante apporto al calcolo del reddito medio dell’area sanitaria”.

L’Adepp sottolinea quindi come non solo il calo per l’area sanitaria (medici in particolare) sia più contenuto, ma nel lungo periodo sia addirittura aumentato il valore dei redditi per questi professionisti. In particolare, prendendo a riferimento il periodo 2005-2012, le aree che hanno subito in maniera più profonda gli effetti dell’attuale crisi economica sono quelle della rete delle professioni dell’area giuridica, che hanno registrato una perdita del valore reale dei propri redditi circa pari al -21,2%, e quelli della rete delle professioni tecniche, che hanno registrato perdite per circa il 16%. Inoltre, se si considera il periodo 2007-2012 l’area RPT subisce delle perdite nel valore dei redditi medi reali dei propri iscritti pari al - 22,6%, mentre l’area giuridica subisce perdite pari a circa il -21,96%. Ma se nello periodo 2005-2012 si osservano i redditi reali degli iscritti dell’area sanitaria emerge una controtendenza, con un aumento dei redditi medi reali pari all’11,7%. “Come già anticipato – spiega il rapporto Adepp -, il reddito medio nominale ponderato dell’area sanitaria viene influenzato in maniera rilevante dagli iscritti all’Enpam. Anche il reddito degli iscritti appartenenti alle altre Casse di previdenza rientranti all’interno dell’area sanitaria risulta in aumento, ma con un trend crescente più contenuto rispetto al reddito medio ponderato dell’area a cui appartengono”. In particolare, considerando il periodo 2005-2012, per quanto riguarda gli iscritti all’Enpap e all’Enpapi si registrano degli aumenti del reddito medio pari a circa l’1,5% in media. Per quanto riguarda l’Enpav invece, considerando il medesimo orizzonte temporale, l’aumento del reddito è stato più rilevante e il trend di crescita risulta pari a circa la metà del trend di crescita dei redditi prodotti dagli iscritti all’Enpam”.

L’Area Sanitaria è anche l’area che ha subito contrazioni reddituali più contenute sia per quanto riguarda gli iscritti “Under 40” che per quanto riguarda gli “Over 40”, con conseguente tendenziale stabilità del Pay Gap generazionale che si è ridotto di circa un punto percentuale, dal 29,16% del 2007 al 31,67% secondo il dato stimato del 2013. Resta invece più consistente, e costante negli anni, il gap tra i redditi della componente maschile e quelli della componente femminile dell’area sanitaria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA