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Lunedì 17 FEBBRAIO 2014
Scaccabarozzi (Farmindustria): “Da Renzi ci aspettiamo stabilità e non tagli. Sì a conferma Lorenzin”

Il presidente degli industriali del farmaco auspica che “il nuovo Governo Renzi proceda sulla strada della stabilità data al settore dall' esecutivo Letta, senza i tagli fatti da Monti”. E poi su Lorenzin: “Penso che se verrà riconfermata alla guida del ministero della Salute, sarà una cosa positiva per tutti e in generale per la sanità del Paese”.

Farmindustria chiede al nuovo Governo di proseguire nella politica della stabilità e del 'no ai tagli' avviata dal Governo Letta e guarda con favore alla conferma di Beatrice Lorenzin alla guida del Dicastero di Lungotevere a Ripa.
 
“Ci aspettiamo continuità nella stabilità - ha spiegato il presidente Massimo Scaccabarozzi - perché il nostro settore era stato fortemente messo sotto controllo, negli ultimi 10 anni abbiamo avuto più di 44 manovre, di cui le ultime 4 nel giro di soli 8 mesi. Abbiamo sostenuto il 30% dei tagli in sanità, pur rappresentando solo il 15% della spesa totale”.
 
 
Per questo il presidente di Farmindustria riconosce al governo Letta di aver “compreso per la prima volta che la farmaceutica è governata bene e ci ha garantito stabilità, anche grazie al lavoro e alla tenacia di un ministro molto preparato come Beatrice Lorenzin. Penso che se verrà riconfermata alla guida del ministero della Salute, sarà una cosa positiva per tutti e in generale per la sanità del Paese”.
 
“L'Aifa controlla tutto, negozia i prezzi, gli sconti - ha aggiunto Scaccabarozzi -. Noi rappresentiamo il 15% di tutta la spesa sanitaria, non l' 85% e tutte le altre spese crescono anche in doppia cifra perché non c’è un controllo come lo abbiamo noi. Siamo consci del fatto che la spesa farmaceutica e' abbondantemente sotto controllo perché è l'unica voce della sanità che ha un tetto stabilito e il governo sa bene quanto spenderà in un anno. Se spende di più noi l' eccedenza la restituiamo”. 
 
 
Farmindustria si augura che “il nuovo governo proceda con la stabilità data al settore dall' esecutivo Letta, senza i tagli fatti da Monti" perché “per migliorare l' efficienza della sanità bisogna intervenire in altri settori, nei servizi e nei beni, dove non ci sono i tetti e i controlli che ha la spesa farmaceutica”. 

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