quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 04 MARZO 2014
Farmacia dei servizi. Federfarma: "Siamo pronti ed ora via alla convenzione". Lorenzin: “Me lo auguro”. Mandelli (Fofi): "E' un bene che ora tutta la categoria sposi la nostra proposta"

Convegno a Roma promosso dall'associazione dei titolari di farmacia per rilanciare la farmacia dei servizi dopo l'accordo in Stato Regioni. Ma al centro dell'incontro, dove erano presenti i ministri Lorenzin e Lanzetta, anche il rinnovo della convenzione. In un draft riassunti gli asset della nuova farmacia dei servizi.

La politica deve fare un passo in avanti. La farmacia deve essere considerata una risorsa e non un costo da comprimere, una priorità del Ssn. In più è arrivato il momento del rinnovo della Convenzione, scaduto da 15 anni. Questo il messaggio che è venuto dal convegno di Federfarma svoltosi oggi a Roma. I titolari di farmacia, dopo l’accordo di fine febbraio tra Governo e regioni che ha dato il via libera al progetto di riorganizzazione delle cure primarie e di realizzazione della farmacia dei servizi, hanno presentato alla politica, ma anche agli altri attori del sistema sanitario nazionale compresi i medici di famiglia e le aziende farmaceutiche, una nuova proposta di farmacia.
 
Si, perché come ha spiegato Anna Rosa Racca, presidente di Federfarma (vedi intervento integrale) “le farmacie sono pronte a far decollare l'offerta di servizi sanitari”. Ci sono “le strutture, i collegamenti, le competenze ma chiediamo alla politica quel passo in più perché' possiamo concretizzare un'offerta ai cittadini sempre più accessibile ed economicamente sostenibile”.
 
Per Racca quello che al momento manca “un impulso più forte dalla politica” e per questo hanno chiesto ai due ministri presenti, Beatrice Lorenzin, Salute e Maria Carmela Lanzetta, Affari regionali, una maggiore uniformità. Ovvero un intervento sul Titolo V della Costituzione per offrire risposte organiche sul territorio, ma anche il rinnovo della convenzione. “I servizi che offriamo sono il più delle volte gratuiti per i cittadini ma i farmacisti offrono il loro impegno”. Impegno che la presidente dei titolari di farmacia ricorda essere la realizzazione di “piattaforme che ci consentono di metterci in rete nell'offerta dei servizi, e per agevolare i farmacisti nell’erogazione di prestazioni a tariffe competitive”.
 
“Le farmacie vogliono essere un partner leale e propositivo del servizio sanitario, sensibile ai problemi del Paese e con tale obiettivo vogliono mettere a disposizione del sistema le proprie competenze e la rete informatica che rende possibile un attento monitoraggio delle prestazioni erogate”. Racca ha quindi concluso dicendo che “è ora di dare concreta attuazione al principio di sussidarietà sancito dalla Costituzione e di costruire una reale sinergia tra pubblico e privato”.
 
D’accordo sulla necessità di un rinnovo della convenzione tra le farmacie e il Servizio sanitario nazionale il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. “Spero arrivi velocemente” ha detto il ministro “Soprattutto mi piacerebbe avere, insieme alla convenzione, il ddl che entra oggi in discussione al Senato ed il Patto della salute, per avere un sistema che vada a regime in modo organico e complessivo”.
 
“In questi mesi – ha ricordato Lorenzin – abbiamo fatto un grosso lavoro. Io non avevo nessun pregiudizio ma ho abbracciato il Servizio sanitario nella sua complessità. Senza innamorarmi di un’idea o di una visione rispetto ad un’altra. Siamo stati tutti intorno ad un tavolo per disegnare una prospettiva. Certo il problema è il solito: il budget”, facendo riferimento ai tagli previsti dalla spending review, “ma questa – ha aggiunto – è stata una battaglia che non ho combattuto da sola. Io non faccio sindacalismi di settore, difendo quello che rappresento. Ma sono un ministro del Paese, non solo della Salute. Se credessi che la sanità necessita di tagli li farei. Ma la realtà è che il Ssn non può più sopportare nuovi tagli lineari. Tutti dobbiamo avere l’ambizione di rimettere a posto il sistema facendo risparmi per poi reinvestirli. Questa è la sfida del Patto per la salute. I costi standard sono a regime, in quattro anni il risparmio è di quattro miliardi”.
 
Per quanto riguarda la farmacia dei servizi, Lorenzin ricorda di averci “creduto subito. Perché è utile e la ragionevolezza ti porta lì. L’ospedale è la risposta per gli acuti, il resto sta sul territorio. Ma il territorio non c’è dappertutto”. In alcune realtà è organizzato in altre meno. “C’è però una cosa che è presente in tutto il Paese: le farmacie. Abbiamo almeno una farmacia in ogni comune, nei grandi molte di più. Sono strutture già esistenti e possiamo utilizzarle per molti servizi: dalle prenotazioni alla fascicolazione, alla prevenzione”. Insomma per il ministro “la farmacia può essere occhi e orecchie per la prevenzione del ministero e delle Regioni. Abbiamo già previsto di utilizzare queste infrastrutture sia nel Ddl in discussione da oggi al Senato sia nel Patto per la salute”. Lorenzin ha inoltre sottolineato come un utilizzo differente della farmacia può comportare per il Servizio sanitario nazionale. “La farmacia consente di fare risparmiare il Ssn. Ma non solo. Si può dare un servizio efficace, efficiente ed immediato ai cittadini. Tutti - ha aggiunto – entrano almeno una volta al mese in una farmacia e qui possono avere un contatto di formazione e informazione su molti temi importanti”.
E facendo riferimento alla recente iniziativa del ministero ‘Dovasalute’ ha concluso che la farmacia se messa a sistema può diventare qualcosa di simile con i medici di famiglia e i farmacisti a svolgere il ruolo di “primi presidi di accoglienza per dare risposte ai bisogni che cambiano ogni sei mesi”.
 
A sorpresa è intervenuto anche un altro ministro, Maria Carmela Lanzetta, da poco nominata responsabile del dicastero per gli Affari Regionali, farmacista e titolare di una farmacia rurale. Lanzetta si è presentata ai titolari di farmacia riuniti in Assemblea con queste parole “Ho oltre 32 anni di professione dietro al bancone conosco i problemi della farmacia. Ho ricevuto la notizia della nomina di ministro con il camice bianco addosso mentre ero dietro il banco”. Per questo ha chiesto di essere chiamata “dottoressa, io sono una farmacista da sempre”. E ha aggiunto: “Conosco i problemi del settore per averli vissuti sulla mia pelle” e qui ha ricordato anche che nel 2011 la sua farmacia fu bruciata. “So che di problemi ce ne sono tanti e non c’è dislocazione geografica che tenga”. Parlando sempre da titolare ha sottolineato
che “bisogna procedere quanto prima alla stesura della convenzione, scaduta fin dal 1998.
Sin da subito è possibile lavorare per la firma della convenzione tra le farmacie e il servizio sanitario nazionale”. Lanzetta ha concluso dicendo “ritenetemi a vostra disposizione. Sono pronta ad accogliere gli spunti di Federfarma e fare da ponte tra istituzioni e territorio. Bisogna lavorare fin da subito per la firma della convenzione per la farmacia dei servizi tra farmacisti e Servizio sanitario nazionale.
 
Nell’ambito del convegno è stato presentato inoltre un draft su “La nuova farmacia dei servizi” realizzato da Andrea Garlatti, docente di Economia aziendale all’Università di Udine. Dal documento emerge che le farmacie possono svolgere un ruolo importante  a supporto delle attività di regioni e Asl su 3 fronti: servizi amministrativi e di front office (prenotazioni CUP, pagamento ticket e ritiro referti); servizi informativi (campagne per il corretto uso del farmaco, campagne vaccinali e screening di prevenzione); servizi territoriali e logistici (consegna dei farmaci a domicilio, raccolta farmaci non scaduti da destinare ai non abbienti, effettuazione in farmacia di piccole medicazioni e iniezioni).
Per l’assessore del Veneto, Luca Coletto, la farmacia, da sempre, “non si limita a distribuire il farmaco ma è una struttura vicina al cittadino, non solo geograficamente, capace di monitorare il paziente.  Medici e farmacie devono lavorare in sinergia per incrementare un sistema che consente di dare una sanità migliore ai cittadini, fare più prevenzione, contenere i costi”. 
 
Anche l'industria farmaceutica attende il passaggio alla Farmacia dei servizi: “Sarebbe ora”, ha affermato lapidario il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, sottolineando che “sarà un percorso non facile, ma mi auguro comunque che si faccia un forte passo in avanti perché' tutto questo contribuisce a rendere più razionale, più efficiente, più efficace e più sostenibile il servizio sanitario nazionale. Posto che, come ha ribadito il ministro Lorenzin, siamo arrivati a un livello di finanziamento al di sotto del quale non si può andare, tutto quello che riesce a razionalizzare e a portare risparmi da reinvestire non può che trovarci favorevoli".
 
Sugli esiti dell’incontro si registra anche un commento del presidente della Fofi, Andrea Mandelli che ai nostri microfoni  ha sottolineato come “la Federazione registra con favore il fatto che l’idea della farmacia dei servizi, lanciata proprio dalla Fofi nel 2006, veda ora finalmente un fronte compatto nella categoria che ha evidentemente e fortunatamente superato quelle perplessità sul progetto che all’epoca erano state manifestate”. “ Oggi non ci sono più alibi per ritardare la trasformazione delle farmacie italiane in quel presidio indispensabile e capillare del Ssn al servizio dei cittadini e inserito a tutti gli effetti nel quadro di riforma delle cure primarie sul quale la Fofi darà tutto il suo contributo di analisi e supporto”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA