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Martedì 18 MARZO 2014
Riforma Pa. La Fassid a fianco dell'Unadis per evitare "la mattanza" dei dirigenti pubblici

Il presidente, Francesco Lucà, a seguito delle recenti dichiarazioni del governo su interventi imminenti per la dirigenza pubblica, si è detto preoccupato dal fatto che "non sarebbe la prima volta che una legge diretta ai dirigenti pubblici coinvolga anche la classe medica".

“Anche noi, come i colleghi dell'Unadis (Unione nazionale dei dirigenti dello Stato), siamo preoccupati per le recenti dichiarazioni del Governo che vorrebbe far partire la riforma della Pubblica amministrazione, con interventi imminenti sulla dirigenza pubblica”, si esprime così la Fassid, Federazione Aipac Aupi Simet Sinafo Snr Dirigenti, attraverso Francesco Lucà, presidente della Fondazione Snr.

“Il timore dell'Unadis è che, come sempre, la riforma si riduca a una sequenza di tagli e penalizzazioni, sullo scia dello slogan che i dirigenti pubblici sono fannulloni pagati troppo - ha proseguito Lucà -. Un sistema certo più conveniente e semplice rispetto a un programma di interventi, condiviso, che vada a innovare veramente ruoli, competenze e accesso alla dirigenza, magari estromettendone la politica”.
 
“Anche noi medici, dirigenti di un servizio pubblico, ci sentiamo vicini ai colleghi dell'Unadis e comprendiamo le motivazioni del loro disagio. Qualcuno obietterà che i medici rappresentano un mondo a parte rispetto alla dirigenza pubblica, ma anche noi siamo dirigenti a tutti gli effetti, e non sarebbe la prima volta che una legge diretta ai 'soli' dirigenti pubblici, intesi come dipendenti della pubblica amministrazione, vada a poi a coinvolgere anche la classe medica.
 
Per questo, e perché condividiamo obiettivi e contenuti di questa battaglia - ha concluso il presidente Fassid - siamo vicini ai colleghi dell'Unadis e siamo pronti a sostenerli nelle iniziative che vorranno intraprendere”.

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