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Giovedì 05 GIUGNO 2014
Tumori. Iannelli (AIMaC): "Chiediamo maggior attenzione alla ‘famiglia oncologica’"

A margine del congresso americano dell’Asco, la vicepresidente dell’AIMaC ricorda l’impegno della sua associazione nel supportare le famiglie dei pazienti oncologici e chiede alle istituzioni di supportare i care giver; anche in un’ottica di risparmio per la società

L’edizione 2014 del congresso degli oncologi americani, ha dedicato una grande attenzione al paziente oncologico nella sua interezza di persona, dal suo desiderio di genitorialità, alla possibilità di accedere a terapie con minor effetti collaterali, senza dimenticare anche le problematiche della famiglia oncologica, cioè dei care giver. “Una serie di studi scientifici presentati a questo congresso – sottolinea Elisabetta Iannelli, Segretario generale della Federazione delle Associazioni di Volontariato In Oncologia (FAVO) e vicepresidente dell’Associazione Italiana Malati di Cancro (AIMaC) - avvalorano le esperienze che noi tutti abbiamo provato nella nostra vita, quando abbiamo avuto a che fare con una malattia così importante. Aver dimostrato l’importanza e l'utilità di dare un sostegno ad un familiare, immediatamente dopo la comunicazione di una diagnosi oncologica, dovrebbe portare a fare investimenti in sanità in questa direzione. Per motivi etici in primo luogo, ma anche per le evidenti ricadute in termini di risparmio per la società e la sanità”. Un familiare che si deve prendere carico di un paziente oncologico è infatti a sua volta a rischio di ammalarsi sia nella psiche, che fisicamente; dargli un supporto immediato subito dopo una diagnosi di tumore, significa aiutare direttamente la famiglia oncologica, il malato indirettamente, e infine il sistema sociale.

“Come associazione AIMaC abbiamo già fatto molte cose a sostegno delle famiglie dei malati; abbiamo realizzato ad esempio una brochure informativa sui passi da fare per poter mantenere il lavoro, senza perdere retribuzione e allo stesso tempo potersi prendere cura di un figlio malato. Più di recente abbiamo pubblicato anche un libricino sui care giver del malato anziano; perché come per i bambini, i genitori sono un punto di riferimento importante, allo stesso modo una persona anziana ha bisogno di  essere assistita dai figli, che a loro volta potrebbero avere  problemi di lavoro. Anche in questo caso, dare delle informazioni pratiche su come gestire i tempi di cura e di assistenza, rendendoli compatibili con i tempi di lavoro e di gestione della famiglia, rappresenta un modo di dare attenzione alla famiglia oncologica, fornendo informazioni pratiche e concrete su come gestire l’assistenza ad un familiare colpito da questa malattia”.

Maria Rita Montebelli

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