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Giovedì 05 GIUGNO 2014
Toscana. Liste d'attesa. Mugnai (Fi): "Ancora troppe criticità". Marroni (Pd): "75% prestazioni entro 30 giorni"

Il vicepresidente alla Commissione sanità lancia l'accusa e propone di seguire l'esempio di Veneto e Lombardia. L'assessore alla Salute ricorda che "sono rispettati i parametri del Piano nazionale governo liste d'attesa" e che entro giugno "sarà ridisegnata la struttura dell'offerta specialistica".

Acceso botta e risposta sul tema delle liste d’attesa tra Stefano Mugnai (Fi), vicepresidente della Commissione sanità, e Luigi Marroni (Pd), assessore alla Salute. Oggetto del contendere: la tempistica che, secondo il consigliere di Forza Italia, sarebbero ancora eccessivamente lunghe, e la mancanza di trasparenza in alcune Asl.

Secondo Mugnai “la Asl 10 di Firenze, unica in Toscana, continua a non pubblicare on line i suoi tempi d’attesa ma solo un link a una tabella coi tempi fissati dalla legge per le prestazioni differibili, senza il monitoraggio sul quadro effettivo. Le altre Asl invece pubblicano dati piuttosto aggiornati, qualcuna anche in tempo reale. E però le criticità sono sempre le solite, con casi come quello di Pistoia (Asl3) dove la prima data disponibile per un’ecografia è il 25 marzo 2015, o di Livorno dove la media aziendale di attesa per una mammografia è di 367 giorni. Sono i casi limite, perché comunque la piaga rimane diffusa come sempre: a Grosseto città (Asl9) per alcune tipologie di risonanza magnetica in particolare cervicale e cranio si attendono 266 giorni, in area apuana (Asl1) l’ecografia alla mammella si fa dopo 179 giorni in media mentre nel Senese, azienda ospedaliera compresa, per una risonanza all’articolazione coxo-femorale se ne aspettano 171; ancora risonanza magnetica senza mezzo di contrasto rappresenta il picco critico nella Asl 11 di Empoli, con 143 giorni per la prima disponibilità; nel Pisano, invece, meglio non aver bisogno di radiografie, dato che per alcune di esse c’è una lista di 116 giorni”.

Pronta la replica di Marroni. “La Toscana - chiarisce - eroga ogni anno oltre 4 milioni di prestazioni di diagnostica per immagini: oltre 1,5 milioni di ecografie, 1,5 milioni di RX, quasi 350 mila RM e altrettante TC; sul prenotato complessivo del 2013, oltre il 75% delle prestazioni è stato garantito entro i 30 giorni; se applichiamo invece la soglia dei 60 giorni prevista dal Pngla (Piano nazionale governo liste attesa), i cittadini toscani hanno quasi il 90% delle prestazioni garantite".

"Preme evidenziare - prosegue Marroni - che le aziende vengono informate mensilmente sulla loro capacità di rispondere in tempi corretti ai bisogni del cittadino, anche evidenziando le eventuali criticità e chiedendo di provvedere alla risoluzione delle stesse in tempi utili. E' indubbio che esistono e possano esistere criticità su specifiche prestazioni, per i più svariati motivi, prestazioni operatore dipendente, prestazioni disponibili solo con particolari tecnologie, o per particolari zone territoriali. E' presumibile che a Pistoia, una delle aziende citate dal consigliere, alcune prestazioni ecografiche possano avere tempi di attesa eccessivi per i motivi ricordati, ma sempre in quell'azienda la prestazione ecografica in tempi corretti è comunque disponibile. A Pistoia, in riferimento a tutte le ecografie prenotate nell'anno 2013, il tempo medio di attesa è stato pari a 50 giorni e l'84% è stato garantito entro lo standard nazionale di 60 giorni. Ragionamento analogo, che non ribadiamo per economia della risposta, vale per le altre prestazioni riportate nel comunicato stampa del consigliere".

L’assessore rileva poi che, a suo giudizio, i dati riportati da Mugnai, presumibilmente non tengono conto che all'atto della prenotazione l'utente può rifiutare la prima disponibilità offerta dal sistema a favore della propria preferenza, sia riguardo alla struttura sanitaria presso cui effettuare la prestazione, sia riguardo ad una data più consona alle proprie esigenze personali nonché sanitarie, ossia nei dati del consigliere non si tiene conto che alcune prestazioni, soprattutto nel campo della diagnostica, sono di controllo e pertanto da effettuare a scadenze prefissate.

Mugnai ha poi attaccato la gestione complessiva attuata dall’amministrazione regionale, sottolineando che quelle messe finora in campo dalla giunta tra campagne, investimenti, promesse e annunci, non hanno funzionato neanche un po’ se non sul piano della propaganda. Anzi, a una cosa son servite, ovvero a dirottare i pazienti esasperati dal bisogno verso l’intramoenia o verso il privato dove, pagando ma spesso neppure troppo più dei ticket ormai esosissimi, la prestazione si ottiene in scioltezza e tempi congrui”.

E lancia una proposta: “Propongo che si segua l’esempio di Veneto e, proprio di recente, Lombardia dove gli orari di erogazione delle prestazioni anche non urgenti si prolunga in alcuni casi fino alle 23, estendendosi anche al fine settimana. In Toscana giusto la Asl 4 di Prato aveva tempo fa effettuato una sperimentazione in questo senso, ma io intendo presentare quanto prima una proposta di legge che preveda il prolungamento degli orari così da garantire ai cittadini un servizio migliore e più facilmente accessibile”.Marroni però replica ricordando che un’attenta analisi è già in corso. "Nel sistema sanitario toscano - informa l'assessore - è in atto una profonda riflessione, che condurrà entro il mese di giugno, come previsto, ad un atto deliberativo che ridisegnerà la struttura dell'offerta specialistica".

Nelle prossime settimane, infatti, andrà in giunta la delibera sul miglioramento del sistema di gestione delle liste di attesa per le prestazioni di specialistica e diagnostica strumentale, una delle 7 azioni prioritarie collegate al piano sanitario e sociale. Queste alcune delle azioni individuate nella delibera per governare e controllare i tempi e le liste di attesa:

Nelle procedure di prenotazione dovrà essere indicata la classe di priorità: U (urgente), da eseguirsi nel più breve tempo possibile, e comunque entro 72 ore; B (breve); D (differibile); P (programmata) e si dovranno sviluppare programmi di appropriatezza. Promozione dell'estensione di CUP (Centro unico di prenotazione) di seconda generazione, che facilitino la relazione tra professionisti, promuovendo la distinzione tra agende di prima prenotazione e agende di follow up. Ridisegno delle relazioni tra medicina generale e specialistica ospedaliera: la nuova organizzazione della medicina generale nelle AFT (Associazioni funzionali territoriali) e nelle aggregazioni multiprofessionali e multidisciplinari, anche attraverso le Case della Salute, rappresenteranno il luogo e la dimensione culturale delle nuove relazioni tra specialisti ospedalieri/ambulatoriali e medici di famiglia. Utilizzo dell'attività libero professionale intramuraria come ulteriore possibile strumento per il governo delle liste e il contenimento dei tempi di attesa.
 

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