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Mercoledì 25 GIUGNO 2014
Autismo. Anffas contro l'Inps: “Rischio caos per accertamento e rivedibilità diritti a invalidità”

L’Inps usa come criterio per l'esonero dalla rivedibilità l’anacronistico DSM IV e non il DSM V. "Così non è chiaro cosa rientri nel termine ‘autismo’ e se vi rientri o no l’intero gruppo dei disturbi dello spettro autistico o il solo disturbo autistico”. E poi restano indicazioni diverse tra Inps e Asl cui è affidato il primo accertamento. La nota INPS.

“Rimaniamo interdetti per il testo del Messaggio Inps n. 5544 del 23.06.2014, in cui il principio in base al quale non si debba avere alcuna visita di revisione per i minori con autismo, fino al loro compimento della maggiore età, diventa foriero di incertezze e forti dubbi”. Ad affermarlo è Roberto Speziale, Presidente Nazionale Anffas Onlus - Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, evidenziando che “il principio è sacrosanto, ma perché indicarlo in un Messaggio ad hoc quando vi è già da anni il Decreto Ministeriale 2 agosto 2007 che prevede l’esclusione dalla rivedibilità per tutte le patologie rientranti nel Gruppo 10 del medesimo e quindi tutte le patologie mentali dell’età evolutiva e adulta con deficit neuropsichici e della vita di relazione?”.
 
Per Speziale “le Linee Guida avrebbero potuto al massimo chiarire meglio quanto indicato nel Decreto sopra detto, ma tale risultato non lo si è raggiunto perché non si chiarisce neppure bene a che condizione di “autismo” si voglia far riferimento”. Infatti, spiega Speziale, “nel Messaggio, quale criterio di valutazione per il diritto all’esonero dalla rivedibilità, si fa riferimento all’anacronistico DSM IV - tra l’altro nemmeno nella versione TR - e non al DSM V, non avendo così chiaro cosa rientri nel termine “autismo” preso in considerazione dal Messaggio e cosa no e se rientri l’intero gruppo dei disturbi dello spettro autistico o il solo disturbo autistico, con esclusione, quindi, della sindrome di Rett, della sindrome di Asperger, del disturbo disintegrativo della fanciullezza e del NAS/atipico”.
 
Per il presidente dell’Associazione “è quindi prevedibile, purtroppo, un caos assoluto anche perché il Messaggio in questione vincola le Commissioni Inps ma non quelle dell’Asl, cui è demandato il compito del primo accertamento sia dell’invalidità civile che dello stato di handicap, cui segue l’eventuale controllo, salvo il silenzio assenso, dell’Inps”.
 
“È tempo - conclude Speziale - di istituire un serio tavolo tecnico che consideri la necessità di verificare le modalità oggi adottate dall’Inps - anche nell’attuazione del D.M. 2 agosto 2007, che prevedeva addirittura una revisione a cadenza annuale del novero delle patologie da considerare esonerabili -  ma soprattutto quella di una più ampia revisione del modello di accertamento dell’invalidità civile e dello stato di handicap, che si liberi da vincoli burocratici, come anche l’Inps stesso sta dimostrando, anche se con interventi non del tutto adeguati”.

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