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Lunedì 04 AGOSTO 2014
Anteprima. In Conferenza Stato Regioni la versione definitiva del regolamento sugli standard ospedalieri

Giornata decisiva per gli ospedali italiani. Arriva domani all’attenzione di Stato e Regioni lo schema di regolamento che ridefinisce gli standard qualitativi, strutturali e tecnologici e quantitativi degli ospedali italiani per il triennio 2014-2016. All'ordine del giorno anche il provvedimento per l'indirizzo della malattia renale cronica. STANDARD OSPEDALIERI, MALATTIA RENALE CRONICA

Strutture ospedaliere italiane, si cambia. Per promuovere un uso appropriato degli ospedali e migliorare la qualità dell’assistenza entrano in campo volumi di attività e valutazione degli esiti, criteri stringenti per l’appropriatezza dei ricoveri e delle prestazioni e nuovi parametri per definire il numero dei posti letto necessari.
 
Arriva domani all’esame della Stato Regioni), dopo una serie di rinvii (vedi anticipazione su Quotidiano Sanità), lanuova bozza di provvedimento che ridefinisce gli standard qualitativi, strutturali e tecnologici e quantitativi degli ospedali italiani per il triennio 2014-2016.
E per le strutture italiane si prospetta una vera e propria rivoluzione.
 
Il numero dei posti letto è incrementato o decrementato in  funzione della mobilità tra le regione e in base ad un coefficiente stabilito nel provvedimento.
Ma in ogni caso è stabilito che il valore medio nazionale deve attestarsi su 3.7 pl per mille abitanti, comprensivi di 0,7 posti letto, sempre per mille abitanti, per la riabilitazione e la lungodegenza. Una riduzione che dovrà essere attuata, seguendo coordinate ben precise, con l’adozione di provvedimenti da emanare entro dicembre 2014.
Il provvedimento conferma i parametri per le unità complesse sui posti letto (17,5), mentre per le unità complesse relative ai servizi (diagnostica per immagini, laboratori, ecc) si fa riferimento al bacino di utenza.
 
In arrivo criteri per l’appropriatezza dei ricoveri. La nuova bozza stabilisce che per recepire i contenuti del provvedimento, le Regioni dovranno adottare un atto di indirizzo per le aziende, gli enti del Ssr  e le strutture private accreditate, con  specifici criteri per l’ammissione ai trattamenti ospedalieri sia di elezione sia in emergenza urgenza.
Criteri che dovranno essere definiti in base a linee guida sull’appropriatezza dei ricoveri  che saranno elaborate, entro 90 giorni dall’approvazione del provvedimento, da un tavolo tecnico composto da rappresentanti della Salute, Agenas e Regioni.  Le linee guida dovranno fornire indicazioni sull’ammissione dei pazienti in modo che l’intensità e la complessità dell’assistenza siano coerenti con la severità dell’evento che ha portato il paziente in ospedale.
 
Classificazione delle strutture ospedaliere.  Il provvedimento stabilisce anche quali sono le caratteristiche che ogni ospedale dovrà avere. In particolare per quanto riguarda le strutture ospedaliere private accreditate,  si stabilisce che dal 1 gennaio 2015 saranno accreditate solo quelle con una soglia non inferiore a 60 pl per acuti, ad esclusione di quelle mono specialistiche per le quali decideranno le regioni in base alle necessità locali. Mentre le strutture già accreditate al 1 gennaio 2014, quelle che non raggiungono la soglia dei 60 pl potranno ricostituirsi o fondersi con altre strutture in un soggetto giuridico unico. L’obiettivo è raggiungere la piena operatività entro il 1° gennaio 2017 e la soglia complessiva di posti letto non potrà comunque essere inferiore agli 80 pl.
 
Volumi ed esiti. L’unità di riferimento per valutare opzioni di razionalizzazione della rete ospedaliera saranno i volumi di attività e gli esiti delle cure. Si stabilisce che entro 6 mesi dalla data di emanazione del regolamento verranno definiti i valori soglia per volumi di attività specifici correlati agli esiti migliori e  soglie per rischi di esito. Sarà per questo istituito presso l’Agenas, un tavolo tecnico composto da rappresentanti della Salute, Agenas e Regioni. fino ad allora il regolamento fissa soglie minime di attività (es interventi per tumore alla mammella: 150 interventi l’anno; by pass aortocoronarico: 200 interventi l’anno; Imi: 100 infarti miocardici in fase acuta di primo ricovero).
 
Novità anche per il territorio. Il provvedimento detta regole anche per l’organizzazione delle strutture intermedie che devono garantire continuità assistenziale alle dimissioni del paziente. Tra queste gli ospedali di comunità che con un numero di posti letto (tra 15-20) dovranno prendere in carico il paziente. L’assistenza sarà assicurata dai medici di medicina generale o dai pediatri di libera scelta o da altri medici dipendenti o convenzionati con il Ssn.  mentre la gestione spetterà al distretto.

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